martedì, Aprile 30, 2024

Uccide fratello, cognata e nipotini di 11 e 15 anni per l’eredità: 48enne di Licata si spara e muore in ospedale

Foto Agrigento Notizie
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Cinque morti. Un bilancio pesantissimo che ha travolto la comunità di Licata, 35.000 abitanti, in provincia di Agrigento, in quella che sembra una tragedia avvenuta in ambito familiare. Questa mattina Angelo Tardino, 48 anni, al culmine di una lite, ha sparato contro il fratello, la cognata e i due nipoti minori uccidendoli e poi ha rivolto l’arma contro se stesso. Il presunto pluriomicida è stato soccorso, intubato e trasferito in gravissime condizioni in elisoccorso al Sant’Elia di Caltanisetta, dove è morto intorno alle 13 di oggi.

Alla base del folle gesto ci sarebbero dissidi familiari, forse legati ad un’eredità contesa. Secondo le prime informazioni il 48enne, questa mattina presto, si sarebbe recato presso l’abitazione del fratello in Via Riesi. Qui si sarebbe verificata quella che secondo alcuni vicini sarebbe stata l’ennesima lite, al culmine della quale l’uomo avrebbe estratto una pistola, sparando all’indirizzo del fratello, della cognata e dei loro figli di 11 e 15 anni, non risparmiando nessuno.

Un vero e proprio massacro, dopo il quale l’uomo avrebbe lasciato l’appartamento di Via Riesi e avrebbe confessato alla moglie il pluriomicidio (ndr) Avrebbe poi annunciato di volersi costituire. A quel punto la donna, sotto shock avrebbe allertato i carabinieri, che avrebbero raggiunto telefonicamente il Tardino. I militari dell’arma, che erano sulle sue tracce, sembra volessero, infatti, convincere l’uomo a consegnarsi in caserma, ma avrebbero sentito in diretta il colpo di pistola con cui avrebbe tentato di togliersi la vita, mentre era in auto, in c.da Safarello. Qui sarebbe stato trovato, soccorso e trasferito, intorno alle 11.00 in elisoccorso, al Sant’Elia di Caltanissetta.

I Carabinieri del comando provinciale di Agrigento e della compagnia di Licata stanno ora cercando di ricostruire quanto accaduto e i motivi della lite, sotto il coordinamento della Procura Agrigentina, guidata da Luigi Patronaggio. Sembra che l’uomo detenesse regolarmente la pistola con cui ha commesso il delitto, insieme ad altre armi.

foto Agrigento Notizie

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