Dopo il cedimento di una porzione del muro laterale del Ponte San Giuliano, avvenuto il 16 agosto lungo la strada che collega Randazzo a Floresta, il sindaco Antonio Stroscio interviene per chiarire la situazione e respingere i paragoni “strumentali” con il Ponte sullo Stretto.
«Prima di tutto – precisa Stroscio – non è crollato alcun ponte. A cedere è stata una parte del muro di contenimento, non l’impalcato né la struttura portante. Si tratta di un problema serio, ma di natura diversa rispetto a un collasso strutturale».
Il primo cittadino sottolinea come il ripristino di infrastrutture di questo tipo richieda tempi tecnici lunghi: «Non basta qualche mese, né un paio d’anni. Servono indagini geotecniche e sismiche, rilievi, analisi dei materiali, studi idraulici e un iter autorizzativo complesso. Certo, quattro anni sono troppi, ma questo non può diventare un pretesto per polemiche contro chi oggi progetta un’opera completamente diversa come il Ponte sullo Stretto, con risorse e finalità non comparabili».
Stroscio rivendica il lavoro svolto dall’amministrazione:
«Non ci siamo limitati a segnalare il problema. Abbiamo proposto ad ANAS la realizzazione di una bretella alternativa che possa garantire la continuità dei collegamenti, sia in emergenza che in via preventiva».
Il sindaco precisa inoltre di aver scelto la linea del silenzio nei giorni immediatamente successivi al cedimento:
«Ho preferito lavorare in contatto diretto con i vertici ANAS, evitando comunicati e post sui social che avrebbero solo alimentato confusione. I contatti ci sono stati, costanti e documentabili, e ho anche chiesto formalmente l’istituzione di un tavolo tecnico regionale».
Dopo l’intervento immediato che ha permesso di riaprire il ponte a senso unico alternato con impianto semaforico, ANAS ha confermato che i lavori di ripristino – già appaltati e programmati per settembre – verranno avviati a breve, con l’anticipo reso necessario dall’episodio del 16 agosto.
«Non esiste alcun conflitto tra la manutenzione della viabilità locale e la realizzazione di grandi opere come il Ponte sullo Stretto. Entrambe servono, entrambe vanno fatte. Chi continua a confondere i due piani o non conosce la materia o alimenta polemiche per interesse. In entrambi i casi non fa il bene della Sicilia e dei siciliani».
il comunicato integrale
Ponte San Giuliano e polemiche sterili anche sul Ponte dello Stretto
Il cedimento avvenuto il 16 agosto sul tratto del Ponte San Giuliano, tra Randazzo e Floresta, con limitazioni al transito già da quasi 4 anni ha scatenato non poche polemiche e paragoni tanto comodi quanto superficiali con la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Un parallelo strumentale, fatto apposta per alimentare polemiche sterili.
Prima di tutto, chi ha parlato di “crollo del ponte” avrebbe dovuto dare informazioni più concrete evitando disinformazione e allarmismo: non è crollato alcun ponte, ma una porzione del muro laterale, così come già accaduto nell’ottobre del 2021.
Non si tratta del corpo strutturale dell’impalcato, ma di un muro a sostegno secondario. È un problema, certo, ma di natura diversa rispetto al collasso vero e proprio di una struttura portante.
In secondo luogo, va ricordato — per chi probabilmente ignora del tutto la materia — che la progettazione e il ripristino di un ponte esistente non si improvvisano ma richiedono tempi tecnici lunghi e interventi complessi, tra cui indagini geotecniche e sismiche, rilievi, analisi dei materiali, studi idraulici, progettazioni articolate e un articolato iter autorizzativo.
Va inoltre considerato che il ponte è attraversato anche da mezzi pesanti, condizione che impone verifiche più approfondite e valutazioni aggiuntive sulla sicurezza strutturale. Tutto questo non si fa in sei mesi. E nemmeno in uno o due anni, spesso.
È giusto e doveroso dire che quattro anni di attesa per un ripristino sono troppi, ma è anche scorretto dare la colpa a chi oggi punta a costruire un’opera completamente nuova quale il Ponte sullo Stretto— con altre risorse, altri tecnici, e una visione completamente diversa.
Va sottolineato che l’Amministrazione Comunale di Floresta, già negli anni scorsi, si era interfacciata con ANAS per ottenere aggiornamenti sullo stato del ponte anche in sede di incontri in Prefettura sui piani di viabilità invernali o delle domeniche di ottobre e la dirigenza ANAS è sempre stata disponibile a fornire ogni chiarimento in merito. Oggi la mia Amministrazione non si limita a segnalare il problema, ma propone una soluzione concreta: oltre alla sistemazione del ponte, la realizzazione di una bretella alternativa da utilizzare sia in emergenza che preventivamente, per garantire la continuità dei collegamenti e prevenire futuri disagi al territorio.
Molti si sono chiesti, ieri, cosa abbia fatto il sindaco di Floresta per il Ponte di Randazzo dopo la chiusura del 16 agosto, considerato che altre amministrazioni o “politici” avevano diffuso comunicati stampa.
La risposta è semplice e concreta: il sindaco ha evitato di rilasciare dichiarazioni pubbliche nella consapevolezza che articoli o post sui social non avrebbero risolto il problema.
Ha preferito invece lavorare in silenzio ma con costanza, mantenendo un contatto diretto e continuo con i vertici ANAS, come dimostrabile da tabulati telefonici e messaggi WhatsApp, oltre ad aver richiesto formalmente un tavolo tecnico regionale.
Non scrivendo in questi giorni, ho voluto evitare la disinformazione, che spesso genera confusione o paura in chi legge, e ho atteso solamente ora che i primi interventi sul ponte sono terminati e la viabilità riattivata a senso unico con impianto semaforico per dire la mia.
I vertici ANAS, si sono detti disponibili e pronti a fornire ogni chiarimento utile sulle modalità operative previste per il ripristino dell’infrastruttura che avvieranno a breve. Va sottolineato infatti che, i lavori per il ripristino del ponte erano stati già affidati e dovevano partire a settembre, il naufragio del 16 ha solo spinto ANAS ad anticipare quanto già era stato programmato.
È un segnale importante, che conferma la volontà di affrontare il problema con serietà e trasparenza. I comunicati ANAS ne sono la testimonianza.
Detto questo, a mio modo di vedere non c’è e non ci sarà nessun conflitto tra la manutenzione della viabilità locale e la realizzazione di grandi opere strategiche quali il Ponte sullo Stretto.
Entrambe servono. Entrambe vanno fatte.
Ed entrambe devono essere programmate, finanziate e realizzate con serietà e competenza.
Chi continua a confondere le due cose o non conosce la materia, oppure ha altri interessi. In entrambi i casi, non fa il bene né della Sicilia, né dei siciliani.
Il Sindaco
Dott. Antonio Stroscio