“Sguardi incisi, visioni digitali. Il dialogo tra le calcografie di Houel e il rilievo
architettonico contemporaneo” è il titolo della mostra multimediale, visitabile dal 16 al 19 agosto, che sarà allestita negli spazi della “Basilica” del sito archeologico di Tindari.
L’iniziativa fa parte de “Il Sorriso degli Dei”, la rassegna estiva del Parco Archeologico di Tindari, ed è patrocinata dall’assessorato regionale dei Beni Culturali, dall’assessorato regionale del Turismo e dalla Proloco di Patti.
La mostra, a cura da Andrea Di Santo e Michele Fasolo (Archeomatica), si presenta come un’indagine critica stratificata, che intreccia la storia visiva del monumento con le più avanzate tecnologie di rilievo architettonico.
Il cuore del progetto è l’esplorazione della morfologia dell’edificio, profondamente riplasmata dagli interventi ricostruttivi realizzati nella seconda metà del Novecento.
Attraverso l’integrazione di rilievi ottenuti tramite laser scanner terrestre e aerofotogrammetria da drone, rielaborati in un modello tridimensionale georeferenziato ad alta precisione, l’esposizione mette in dialogo i dati digitali con un corpus selezionato di fonti figurative storiche.
Tra queste spiccano le celebri vedute di Jean-Pierre-Louis Houel, eseguite durante l’estate del 1776, nonché una serie di incisioni prodotte tra il XVIII e il XIX secolo e un nucleo di rare fotografie d’epoca.
L’approccio adottato rifugge ogni forma di determinismo visivo. Il modello ricostruttivo,
infatti, esplicita margini di incertezza e ipotesi alternative, evitando di proporre una visione
univoca e definitiva del monumento. In questo senso, la mostra non si limita a illustrare, ma propone un’interpretazione aperta, consapevole delle lacune documentarie e della complessità delle trasformazioni subite dal sito e dal monumento.
Il percorso espositivo è pensato come un cantiere aperto. Il pubblico non assume qui un ruolo passivo, ma è chiamato a interagire direttamente con gli strumenti, i processi e i criteri di acquisizione e restituzione dei dati digitali. Un invito a riflettere sull’idea stessa di oggettività nel rilevamento architettonico, e più in generale sul modo in cui la memoria dei luoghi si costruisce — o si decostruisce — nel tempo, attraverso lo sguardo di chi osserva, documenta e interpreta.
La cosiddetta “Basilica” del sito archeologico di Tindari si trasformerà in un laboratorio aperto, dove il passato inciso di Jean-Pierre-Louis Houel (1776) dialogherà con le più avanzate tecniche di rilievo digitale.
La mostra mette a confronto: Modello 3D ad alta precisione ottenuto da laser scanner terrestre e fotogrammetria con droni, calcografie originali di Houel e altre incisioni tra XVIII e XIX secolo e un nucleo di fotografie d’epoca (1890-1935).
Orari di accesso: 16-17-19 Agosto (9.00 – 19.00); 18 Agosto (9.00 – 21.30).