martedì, Agosto 12, 2025

Tripi Abakainon: nell’agorà di Abakainon “La Canzone di Orlando – Martirio e Vendetta dei Cristiani a Roncisvalle”

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Domani mercoledì 13 agosto, alle ore 21.00 all’agorà del sito archeologico di Abakainon di Tripi Abakainon, per la rassegna “Il Sorriso degli Dei”, organizzata dal Parco Archeologico di Tindari, per la direzione artistica di Anna Ricciardi, sarà in scena l’attore e autore siciliano Giovanni Calcagno con lo spettacolo “La Canzone di Orlando – Martirio e Vendetta dei Cristiani a Roncisvalle”.

Scritto e interpretato dallo stesso attore, “La Canzone di Orlando” è uno spettacolo di
teatro di narrazione che nasce dalla lunga esperienza di giullare contastorie dell’attore paternese. Nel racconto vengono utilizzate le narrazioni “a braccio”, tipiche di una certa tradizione siciliana.

Il testo è inoltre arricchito da alcuni brani originali in anglo-normanno della prima edizione di questo testo della letteratura occidentale, oggi tremendamente attuale. Nella Canzone di Orlando risuona potente la voce di un guerriero, che attraverso la sua tragica esperienza in battaglia celebra per noi il suo incontro con la morte, in cui splendono meravigliose e contraddittorie, la sua grandezza eroica e la sua sensibilità umana.

“Fede, onore, lealtà; fanatismo, violenza, intolleranza; ideali, patria e coraggio; commistione di religione, nazionalismo e militarismo…” Parliamo dei giorni nostri o dei
“Secoli bui”? L’attuale drammatica realtà ci può forse aiutare a penetrare nella mentalità di
un’epoca distante da noi quasi un millennio per poter cogliere nella Chanson de Roland (La
Canzone di Orlando) la rude, essenziale, potente poesia che quel tempo ha saputo esprimere, nonché a riflettere sulle aberrazioni dalle quali la storia non ci ha ancora insegnato a liberarci. Ecco i motivi principali che mi hanno spinto, spiega Giovanni Calcagno, a occuparmi di un’opera di letteratura popolare apparentemente così lontana eppure così vicina alle urgenze dei nostri tempi. La presento agli spettatori così come me la raccontava mio nonno, trasportandoli in un mondo favoloso e crudele attraverso l’uso appassionato della parola rievocativa, nella semplicità del rapporto narratore- spettatore. Credo che queste modalità di riflessione e questa possibilità di un ascolto intimo e condiviso possano rappresentare un approccio al tempo stesso semplice ed efficace a una materia importantissima dal punto di vista della critica storica e della letteratura europea: l’approccio di un giullare contastorie capace di parlare ai cuori di tutti”.

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