giovedì, Agosto 7, 2025

Messina, suicidio di Stefano Argentino. I legali della famiglia Campanella: “Continueremo a lottare nella memoria di Sara”

sara-campanella-r3pt412fp2m6qhomx3rdnor7sacvkcrkhwmdqchtwi

Si è tolto la vita Stefano Argentino, il 27enne netino reo confesso dell’omicidio di Sara Campanella, la studentessa 22enne di Misilmeri, accoltellata il 31 marzo scorso, in strada nei pressi dello stadio Celeste a Messina. Il giovane era in custodia cautelare nel carcere di Messina Gazzi in attesa del processo con rito immediato per il delitto, che sarebbe dovuto iniziare il prossimo 10 settembre. Secondo una prima ricostruzione il 27enne, intorno alle 17 di ieri, si sarebbe allontanato dagli altri detenuti e si sarebbe tolto la vita impiccandosi con delle lenzuola. A fare la macabra scoperta gli agenti della penitenziaria, quando era troppo tardi.

Argentino, arrestato dai carabinieri di Messina a pochissime ore dal delitto, era detenuto dal primo aprile scorso. Sin da subito aveva manifestato intenti suicidi e per un periodo aveva rifiutato il cibo, poi aveva ripreso a mangiare. Sottoposto a regime di alta sorveglianza, 15 giorni fa era tornato ad un regime carcerario ordinario. Dopo i colloqui con psicologi e terapeuti la sua situazione sembrava migliorata. Sull’accaduto la Procura di Messina ha aperto un fascicolo di indagine.

Il difensore di Argentino, l’avvocato Giuseppe Cultrera sin dalle prime ore in cui aveva assunto la difesa aveva parlato di disagio psicologico del 27enne e della opportunità di sottoporlo a perizia psichiatrica. Il 2 giugno scorso il GIP del tribunale di Messina, Eugenio Fiorentino, aveva respinto la richiesta di perizia in incidente probatorio avanzata del legale, ritenendo che l’accertamento non fosse necessario in quella fase delle indagini. Oggi l’avvocato di Argentino così commenta il suicidio del proprio assistito: “È il triste, drammatico, epilogo di una storia di cui si supponeva già il finale. Sara è stata uccisa, Stefano si è tolto la vita e l’unica responsabilità è da attribuire allo Stato”.

Dall’altra parte c’è una famiglia, quella della vittima, Sara Campanella, che non avrà giustizia. “Con la sua morte, Stefano Argentino ha interrotto bruscamente il percorso giudiziario che avrebbe accertato le sue responsabilità per il femminicidio di Sara Campanella” hanno dichiarato gli avvocati Cettina La Torre, Filippo Barbera e Riccardo Meandro, legali della famiglia della studentessa. “Il gesto, oggi, lascia spazio solo alla pietà, ma non ferma tuttavia la nostra battaglia. Continueremo a lottare, nella memoria di Sara, per far sì che la sua storia non venga dimenticata. Il suo sacrificio deve restare un monito per la società, un’occasione per riflettere sulla piaga della violenza sulle donne. È in nome di Sara e di tutte le vittime di femminicidio che chiediamo un impegno sempre maggiore e concreto per prevenire e contrastare questa barbarie” concludono i legali.

 

Facebook
WhatsApp
X