martedì, Agosto 5, 2025

Omicidio Pirri: rigettata istanza di scarcerazione, si va verso il ricorso in Cassazione

Tribunale di Messina
Tribunale di Messina

Il Tribunale della Libertà di Messina ha rigettato il ricorso per neutralizzare il provvedimento cautelare a carico di Sebastiano Pirri, accusato dell’omicidio del figlio Angelo. All’esito dell’interrogatorio di garanzia, l’avvocato Giuseppe Lo Presti, difensore dell’indagato, si era riservata questa opzione del ricorso, che, con il rigetto, ha chiuso questa breve fase processuale. Depositate le motivazioni, ha ribadito l’avvocato Lo Presti, che aveva chiesto la scarcerazione per il proprio assistito, perché manca il movente, sarà presentato ricorso in Cassazione.

Nel contempo il legale barcellonese ha presentato istanza per sviluppare indagini su possibili piste alternative riguardanti l’omicidio.

Ritornando al merito delle osservazioni della difesa, l’avvocato Lo Presti aveva ribadito che, pur in presenza di alcuni indizi, non ci fossero prove per dimostrare che l’indagato possa avere ucciso il figlio. Mancando il movente, aveva richiesto ai giudici del riesame la scarcerazione, che è stata negata.

Com’è noto l’omicidio è avvenuto il 6 giugno scorso e Sebastiano Pirri prima fu indagato e poi colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che ancora è vigente; in sede di interrogatorio davanti al Gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto Giuseppe Caristia, alla presenza del procuratore capo di Barcellona Giuseppe Verzera e del sostituto procuratore Dora Esposito, Sebastiano Pirri ha respinto le accuse a suo carico e ha spiegato che non aveva nessun motivo per uccidere il figlio, dato che i loro rapporti erano buoni.

Avrebbe anche ammesso di aver accompagnato il figlio Angelo a Pace del Mela quel giorno, dove il figlio avrebbe dovuto incontrare altre persone, ma che non avrebbe visto di chi si trattava e non avrebbe partecipato a questo incontro. Sarebbe quindi tornato a casa. Ha ribadito inoltre che lui accompagnava spesso il figlio in giro, perché privo di patente e che spesso si assentava per viaggi fuori sede e che per questo non si era preoccupato per la sua assenza.

 

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