Ancora una volta si richiama l’attenzione delle autorità sul problema relativo ai danni procurati da branchi di maialini selvatici nella frazione Galbato di Gioiosa Marea ed è il parroco don Damiano Amato a farsi portavoce ancora una volta, dell’intera comunità.
Una questione che il sacerdote aveva già segnalato alle autorità competenti esattamente
un anno fa, scrivendo al Prefetto di Messina, al sindaco di Gioiosa Marea, al Presidente dell’Area Metropolitana di Messina, alla Compagnia Carabinieri di Patti, al Commissariato di Polizia di Patti, al Procuratore della Repubblica e al Comandante del Dipartimento Forestale di Patti.
“A distanza di un anno – evidenzia padre Amato – non ho ricevuto alcuna risposta”.
Una delle zone più “frequentate” dai maialini selvatici è quella del Villaggio della Pace, ideato e realizzato dallo stesso sacerdote, che è frequentemente meta di chi voglia
trascorrere del tempo per pregare, riflettere, stare a contatto con la natura.
“Avevamo realizzato un orto – spiega padre Amato – ma è stato devastato, nonostante lo abbia recintato; tutt’intorno ci sono evidenti segnali del passaggio degli animali, compreso nella strada di accesso al Villaggio dove i maialini scavano provocando anche qualche smottamento del terreno, con delle pietre che arrivano sull’asfalto”.
“Il problema – aggiunge – non è solo mio, ma dell’intera comunità; addirittura c’è chi per paura rinuncia pure a fare una passeggiatina serale”.
Anche altri appezzamenti di terreno di privati hanno dovuto subire e subiscono il medesimo “trattamento”. Nella nota del 30 luglio 2024 padre Amato aveva già evidenziato che “i maialini selvatici stanno infestando la contrada Galbato e le contrade limitrofe del comune di Gioiosa Marea, arrecando moltissimi danni all’agricoltura e all’ambiente”.
“Che fare? A chi rivolgersi? – chiedeva già all’epoca il sacerdote – aggiungendo: “Questi animaletti sono molto prolifici e, quindi, se non si provvede subito, fra pochi mesi il
problema diventerà grave. Dobbiamo uscire dalle nostre case e dalle nostre contrade e dare il benvenuto a questi nuovi, sgraditi ospiti?”
Padre Amato è stato buon profeta perché a distanza di un anno, oltre all’ingiustificabile silenzio di chi dovrebbe intervenire, la situazione è indubbiamente peggiorata e la pazienza dei residenti è al limite.
“Ogni tanto – rimarca il sacerdote – mi viene detto che sarà fatta una battuta di caccia per eliminare i maialini. Intervento inutile, perché quando si è tentato di seguire tale strategia, si ammazza un maialino ma poi ne nascono dieci, quindi….”.
“Il mio unico intento, pertanto, – conclude padre Amato – è richiamare per l’ennesima volta l’attenzione delle autorità preposte affinchè si trovi, prima possibile, una soluzione. E dire che si tratta di un problema che riguarda tutti i Nebrodi è una mera, inutile giustificazione”.
Visto il silenzio di chi dovrebbe, invece,….”parlare”, facciamo nostra la domande di padre Amato: “Che fare? A chi rivolgersi?”. Che arrivi una risposta e non il solito pilatesco rimpallo di responsabilità.