Non è possibile pervenire alla responsabilità penale dell’imputato, da qui l’assoluzione perché il fatto non sussiste. Così il giudice monocratico del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto Giovanni Mannuccia chiamato a dibattere su una controversia verificatasi nell’ottobre 2017 a Terme Vigliatore.
Sul banco degli imputati il presidente di un’associazione animalista termense, difeso dall’avvocato Gaetana Cipolla, accusato di appropriazione indebita per essersi rifiutata di restituire un cane in gravi condizioni di salute al presunto proprietario, costituitosi parte civile, che non aveva denunciato la scomparsa dell’animale e ritenendo così legittimo trattenere un animale in stato di abbandono.
Il Tribunale ha ritenuto legittima la condotta dell’imputato, fondata su norme a tutela del benessere animale. Il cane, al momento del ritrovamento, versava in condizioni compatibili con l’abbandono, essendo evidente la sofferenza psicofisica causata da una grave leishmaniosi mai curata.
L’intervento dell’imputato, avvenuto nell’ambito del suo ruolo associativo e in coordinamento con il comando di polizia municipale di Terme Vigliatore, è stato considerato non arbitrario, bensì una risposta necessaria alla tutela dell’animale.
Decisiva anche l’assenza di una denuncia di smarrimento da parte del proprietario entro i termini previsti dalla legge. Dopo aver posto l’animale in sicurezza e aver ottenuto conferme sanitarie della gravità del suo stato, trasferì il cane presso la propria abitazione per garantirgli le cure.
In seguito, come legale rappresentante dell’associazione, presentò formale istanza per il trasferimento della proprietà, ritenuta fondata dall’Asp di Messina. Il Tribunale ha riconosciuto la piena legittimità dell’operato, confermando il ruolo fondamentale delle associazioni animaliste nella protezione concreta degli animali in difficoltà.