Entrambi sold out i primi due spettacoli in programma nell’ambito della rassegna “Il Sorriso degli Dei” (per la sezione “La Preistoria del Parco”), organizzata dal Parco Archeologico di Tindari diretto dall’architetto Giuseppe Natoli, con la direzione artistica di Anna Ricciardi. “St1 – La Prima Donna” ha fatto il pieno di spettatori sia alla Grotta di San Teodoro di Acquedolci che al Villaggio Preistorico di Milazzo.
Lo spettacolo è andato in scena nei due affascinanti siti archeologici venerdì 25 e domenica 27 luglio, grazie anche alla preziosa collaborazione dei comuni di Acquedolci e Milazzo, della Proloco di Acquedolci e delle associazioni “SiciliAntica” ed “Eventi Divini”.
La sperimentale e coraggiosa piéce di Marina Romeo, prodotta da “Teatri antichi di Sicilia” del professore Filippo Amoroso, ha fatto rivivere al pubblico storie ancestrali, ma legate a doppio filo con l’attualità. In scena una storia lunga ben 16 mila anni, che ha letteralmente incantato gli spettatori, raccontando la vita di una comunità vissuta tra Messina e Acquedolci durante il Pleistocene superiore.
Affatto casuale la scelta dei due siti, che hanno impresso una straordinaria forza
evocativa alla performance degli attori in scena: la Grotta di San Teodoro, luogo di ritrovamento dello scheletro di Tea, la prima donna siciliana, vissuta nel Paleolitico superiore; il Villaggio Preistorico di Milazzo, allestito a luogo scenico per la prima volta in assoluto e la cui ambientazione ha catapultato idealmente gli spettatori in un’epoca remota.
Interpretazione accorata e convincente quella di Viviana Lombardo, che ha narrato le gesta di Giuseppina Tricomi, mentre l’ipnotica danza di Giovanna Velardi ha espresso la forza e la
delicatezza d’animo di Tea, la donna siciliana vissuta nel Paleolitico e i cui resti sono oggi custoditi al museo Gemellato di Palermo.
Applausi a scena aperta anche per Paride Cicirello, che grazie ai movimenti del corpo e alla mimica facciale ha ripercorso la storia del clan che viveva nell’attuale provincia di Messina all’alba dei tempi. La regia di Ruben Monterosso ha sapientemente legato i diversi piani narrativi, impreziositi dagli effetti visivi e di animazione creati assieme a Luca Campanella. Straordinariamente realistici anche i costumi di scena realizzati da Dora Argento.