Inaugurata a Patti la nuova Casa di Comunità Hub, realizzata con i fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza. Un atto importante per l’evoluzione del modello organizzativo dell’assistenza di prossimità, che ottimizza l’offerta socio‑sanitaria locale.
La struttura funge da punto unico di accesso per attività di prevenzione, cura e riabilitazione” e si rivolge in particolare alle persone fragili, affette da patologie croniche o in condizioni di disagio sociale. Concepite per integrare prestazioni mediche e servizi di supporto, le Case di Comunità intendono facilitare la continuità assistenziale sul territorio.
Alla cerimonia hanno partecipato oltre la Direzione strategica dell’Asp di Messina, anche i rappresentanti dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia, dell’Ordine dei farmacisti di Messina, del comitato consultivo aziendale e della rete civica della salute, insieme al centro servizi di volontariato e alla caritas diocesana di Patti. Al termine della presentazione istituzionale è stato realizzato un tour guidato negli ambienti interni, con illustrazione delle postazioni dedicate alle visite domiciliari e alle attività di telemedicina. Il complesso, articolato in diverse aree funzionali, offrirà percorsi personalizzati di consulenza medica e sostegno sociale, senza distinzioni di età o condizione clinica. L’iniziativa, grazie alle risorse del Pnrr, si inserisce in un più ampio programma di potenziamento della rete territoriale finalizzato a ridurre i ricoveri non necessari. L’Asp di Messina ha presentato la prima casa di comunità oggi a Patti ed entro il marzo 2026 inaugurerà tutte le altre e gli ospedali di comunità previsti a Messina e provincia.
“Per questa opera strategica – spiega l’ingegnere Salvatore Trifiletti direttore dell’unità operativa complessa ufficio tecnico – pensata per rispondere ai bisogni delle comunità locali, si è utilizzato un modello integrato e multidisciplinare. E’ stata finanziata attraverso i fondi del Pnrr- missione 6 Salute. L’edificio che ospita la nuova Casa di Comunità di Patti si sviluppa su cinque livelli – uno seminterrato e quattro piani fuori terra e insiste su un lotto di circa 1.370 mq”. Progettata secondo il modello HUB, la struttura è pensata per offrire un punto di accesso unico, integrato e multidisciplinare ai servizi sanitari e socio-assistenziali. Al suo interno operano medici di medicina generale, specialisti, personale infermieristico e operatori dei servizi sociali, con l’obiettivo di garantire una presa in carico completa e coordinata della persona. L’organizzazione degli spazi è articolata in macro-aree funzionali, distribuite su ciascun livello dell’edificio, secondo una logica di efficienza, prossimità e integrazione tra le diverse attività“. Gli interventi – spiega la Direzione Strategica, composta dal direttore generale Giuseppe Cuccì, il direttore amministrativo Giancarlo Niutta, il direttore sanitario Giuseppe Ranieri Trimarchi, – sono stati portati a termine con competenza, puntualità e una costante attenzione alle esigenze funzionali della struttura, garantendo alti standard qualitativi e in anticipo rispetto ai tempi contrattuali. La nuova Casa di Comunità è un modello di prossimità, accessibilità e qualità assistenziale di riferimento sanitario innovativo per i cittadini di Patti e del comprensorio e guarda con concretezza al futuro del sistema sanitario territoriale. Mira ad ottimizzare l’offerta socio‑sanitaria locale e ha rappresentato un’azione concreta di medicina umanitaria”.
Scheda Tecnica Casa Comunità Hub Patti:
Al piano terra sono ospitate due aree fondamentali per l’assistenza territoriale: la macro-area “assistenza di prossimità”, dedicata ai servizi sanitari di prima linea. Vi trovano sede l’assistenza medica H24 o H12, i servizi infermieristici, il punto unico di accesso (PUA) in ambito sanitario e amministrativo, nonché gli sportelli e gli uffici dedicati ai servizi sociali, con la presenza di assistenti sociali, operatori della prevenzione e dell’assistenza domiciliare; e la macro-area “cure primarie”, riservata alla medicina di gruppo integrata. Qui operano i medici di Medicina generale (MMG), i pediatri di libera scelta (PLS) e gli infermieri di famiglia o di comunità (IFoC), all’interno di spazi progettati per favorire il lavoro in equipe e l’approccio interdisciplinare alla cura. Il primo piano accoglie la macro-area specialistica, dedicata ai servizi diagnostici, ambulatori per la diagnostica di base, un’area prelievi e spazi per visite specialistiche. A questi si affiancano ambienti dedicati alle funzioni di supporto non cliniche, tra cui l’accoglienza, i locali logistici e i depositi per il materiale sanitario e tecnico. Al secondo piano si sviluppa la macro-area “servizi generali e logistici”, che garantisce il funzionamento quotidiano della struttura. Comprende spazi destinati all’accoglienza degli utenti (come il CUP e gli uffici amministrativi), ambienti riservati al personale sanitario e non (tra cui spogliatoi, locali relax), servizi logistici (magazzini, archivi, depositi) e locali tecnici. Il terzo piano è occupato dalla macro-area “locale tecnico”, ed ospita gli impianti di servizio dell’edificio, inclusi i vani tecnici generali e quelli dedicati all’ascensore, a supporto dell’intera infrastruttura impiantistica.
Il lavoro è stato eseguito dalla società Sb engineering srl e diretto dall’architetto Salvatore Versaci. Entrambi coordinati dal responsabile del procedimento geometra Fortunato Lipari, sotto la supervisione del direttore della UOC Ufficio Tecnico Salvatore Trifiletti e del referente unico aziendale per il PNRR Elisa Mastrantonio.