E’ di natura professionale il mesotelioma pleurico, che il 2 gennaio 2019 ha condotto alla morte Giuseppe Failla, 64 anni, ex dipendente del comune di Castelbuono e sussiste il nesso eziologico tra la malattia ed il lavoro svolto. Così il giudice del lavoro del tribunale di Termini Imerese Giorgia Marcatajo; la causa fu promossa dagli eredi del dipendente, rappresentati dall’avvocato Ezio Bonanni, che è anche presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, contro l’Inail, rappresentato dall’avvocato Luigi La Valle.
Failla è stato dipendente del comune di Castelbuono per 33 anni, svolgendo mansioni in costante esposizione a polveri e fibre di amianto e in assenza degli strumenti di prevenzione tecnica e protezione individuale. Effettuò periodicamente sopralluoghi ed operazioni che comportavano l’esposizione diretta alle polveri ed alle fibre di amianto.
A seguito della diagnosi di mesotelioma pleurico, nel 2018, il comune di Castelbuono inoltrò all’Inail denuncia di silicosi asbestosi, ma l’ente rigettò la richiesta, ritenendo che nel caso in questione non sussistesse il nesso causale tra il lavoro svolto e la malattia denunciata, per cui la pratica venne archiviata.
Rigettata anche la richiesta di una rendita per i superstiti dal Fondo Vittime Amianto si arrivò al processo e dalle deposizioni dei testi si è evinto come il dipendente fosse stato esposto a polveri e fibre di amianto. Lo stesso è emerso nel corso della consulenza medico-legale, per accertare il nesso causale fra il mesotelioma pleurico e l’attività lavorativa, svolta in cantieri, in discariche ed in altri siti, senza uso di mascherine specifiche e con insufficiente formazione.
Dunque il mesotelioma pleurico, riconosciuto come malattia professionale, nel caso oggetto, era correlato al lavoro svolto. Le conclusioni del consulente tecnico d’ufficio sono state condivise dal giudice che ha dichiarato la natura professionale della patologia che ha condotto alla morte Giuseppe Failla; il mesotelioma pleurico ha determinato un danno biologico nella misura del 100%, a decorrere dalla data di presentazione della domanda amministrativa.
Da qui l’Inail dovrà pagare ai familiari del dipendente una rendita mensile, oltre agli arretrati e alle maggiorazioni del Fondo Vittime Amianto, per un totale di circa 150.000 euro.