“Non ho nulla da temere, lotterò per la verità” così in aula al Tribunale di Patti il torrenovese Cono Vittorio Germanotta, difeso dall’Avvocato Giuseppe Ioppolo, nel corso della prima udienza del 2 luglio scorso nel processo che lo vede imputato, insieme alla società Gerpan srl, assistita dall’avvocato Rosario Di Blasi, per l’ipotesi di malversazione ai danni dell’Unione Europea secondo le accuse dei magistrati della Procura EPPO. Sul finire della prima udienza dibattimentale il noto imprenditore torrenovese, forte di un incrollabile senso di innocenza, si è alzato in piedi e ha rilasciato spontanee dichiarazioni, sorprendendo il Collegio del Tribunale di Patti e scuotendo l’aula con parole inaspettate in un momento processuale in cui la prassi suggerisce il silenzio per gli imputati. Germanotta ha addirittura chiesto, alla fine del suo intervento, l’anticipazione della successiva udienza. Istanza accolta dal Collegio. Un gesto insolito che, non ha, però, spiazzato i nuovi difensori, gli avvocati Ioppolo e Di Blasi, pienamente convinti dell’insussistenza delle contestazioni. Al centro della vicenda giudiziaria il presunto utilizzo illegittimo della prima tranche pari a 320 mila euro di fondi strutturali, cofinanziati da Regione ed UE, ottenuti dall’azienda per un progetto di ammodernamento e ampliamento dell’attività produttiva dell’azienda di panificazione, del valore complessivo di circa 800 mila euro. Secondo l’impianto accusatorio, definito sulla base delle indagini della guardia di finanza, scattate dopo una segnalazione bancaria, le somme erano state usate per scopi totalmente estranei al progetto, cioè per operazioni su titoli azionari. Da qui un provvedimento di sequestro preventivo di denaro per 320 mila euro, eseguito nell’aprile 2024 e revocato dopo l’istanza presentata dai difensori. In prima battuta le difese di Germanotta e della Gerpan avevano optato per un approccio conciliante della vicenda, prospettando un patteggiamento.
Linea difensiva abbandonata con l’avvicendamento dei nuovi difensori, gli avvocati Ioppolo e Di Blasi che, valutato attentamente il quadro probatorio emerso, hanno deciso di ritirare la richiesta di applicazione della pena. Questa scelta, formalizzata lo scorso 28 aprile, è stata motivata dai nuovi avvocati con “sopravvenute esigenze difensive” e dall’emersione di nuovi elementi a discarico che meritano di essere valorizzati in un dibattimento. “Si tratta –evidenziano i legali– di una scelta coraggiosa, ma necessaria: rinunciare a un accordo di patteggiamento già ben avviato pur di ottenere un vero accertamento dibattimentale dei fatti contestati. Una scelta che riflette la fiducia di Cono Germanotta nella giustizia, che non si è arreso alle disastrose conseguenze extra-penali e agli enormi danni che una condanna avrebbe comportato, pure se concordata.”
“Insieme al Collega Di Blasi abbiamo scelto di rinunciare al patteggiamento perché le circostanze ricostruite e gli elementi probatori emersi meritano di essere discussi in aula innanzi al Collegio; il nostro obiettivo è una piena assoluzione.” ha dichiarato l’Avv. Giuseppe Ioppolo.
“Una scelta ponderata” dicono i legali “di affrontare il processo per far emergere la verità.”