Conferenza stampa di Cateno De Luca indetta per chiarire alcuni aspetti legati ai finanziamenti ed alle donazioni ricevute da Sud chiama Nord strumentalizzate, secondo l’esponente politico, da certa stampa. Maglietta con la scritta “Scusateci se non prendiamo tangenti…” e, per certi frangenti, abbiamo rivisto lo “Scateno” di qualche anno fa.
Ad illustrare i contenuti dell’incontro con la stampa, la presidente di Sud chiama Nord, Laura Castelli la quale “ha evidenziato come certi titoli di alcune testate giornalistiche, abbiano parlato di “sistema di scambio” fuorviando la realtà”.
Non si può parlare di “sistema” ha affermato la Castelli quando “la questione rientra in una logica prevista per legge”. Non sono mancate delle palesi frecciate nei confronti di alcune testate giornalistiche, compreso il quotidiano cartaceo messinese, che “con troppo leggerezza”, secondo la presidente Castelli, “hanno generato confusione e alimentato, nei cittadini che non vanno a votare, oltre il 50% degli aventi diritto, un manifesto disamore e disinteresse verso i partiti politici”.
Il coordinatore regionale di Sud chiama Nord, Danilo Lo Giudice, ha voluto rimarcare come “elemento fondamentale dell’operato del partito e dei suoi rappresentanti, sia basato sulla trasparenza e sulla chiarezza elementi fondamentale di una sana politica”.
A proseguire con gli interventi il sindaco Federico il quale, “ha spiegato come l’attività della Città Metropolitana, paralizzata da anni di commissariamento, stia riprendendo la sua operatività, sempre nel rispetto della legge”. Un cenno Basile lo riserva “alle polemiche con il consigliere Pietrafitta legato al deputato di Forza Italia Calderone, in ordine all’incompatibilità di Pippo Campagna, nominato direttore generale della Città Metropolitana”.
Basile ha tagliato corto affermando che “nessuno sano di mente nominerebbe qualcuno non in regola”. Non sono mancate anche le critiche nei confronti del PD, che, ha affermato Basile, “si sarebbe svegliato dopo un lungo periodo di torpore”.
È toccato al tesoriere di Sud chiama Nord, Piero Picciolo illustrare gli aspetti giuridici legati al finanziamento pubblico ai partiti e alle donazioni dei privati. Il tesoriere di Sud Chiama Nord, “ha spiegato ed illustrato le diverse forme che questo tipo di finanziamento può assumere, tra cui: fondi erogati direttamente ai partiti in base a criteri stabiliti dalla legge; fondi restituiti ai partiti per le spese sostenute durante le campagne elettorali; riduzioni fiscali per i contributi versati dai cittadini”.
Le donazioni di singoli cittadini, ha detto Picciolo, “d’altra parte, rappresentano un contributo volontario e privato a favore di un partito politico. Queste donazioni possono variare notevolmente in termini di importo e frequenza”. Le principali differenze tra finanziamento pubblico e donazioni private risiedono nella fonte dei fondi, nella regolamentazione e nell’impatto sulla politica. Il finanziamento pubblico tende a promuovere una maggiore equità e a limitare l’influenza di interessi privati, mentre le donazioni private possono riflettere la volontà di partecipazione attiva dei cittadini, pubblico potrebbe anche portare a una minore responsabilità verso gli elettori.
Dopo questa enunciazione tecnico giuridica, è arrivato il Cateno De Luca show che, “dopo un’introduzione con tono pacato durante la quale ha parlato della sua esperienza personale di giovane di Fiumedinisi desideroso di contribuire alla crescita delle comunità cittadine sempre nel rispetto delle regole, ha lasciato spazio a “Scateno” condottiero senza macchia, pronto a difendersi dagli attacchi di chiunque, compresi i poteri forti”. Grande disappunto dell’onorevole Cateno De Luca, “nei confronti del quotidiano cartaceo messinese, accusato di pubblicare articoli fuorvianti riguardo ai finanziamenti ai partiti politici e soprattutto, per le insinuazioni riferite al partito di cui è leader indiscusso: Sud chiama Nord”. Secondo De Luca, “alcuni articoli pubblicati dal quotidiano di via Bonino, avrebbero distorto la realtà, creando confusione tra i lettori e alimentando un clima di sfiducia nei confronti del suo partito”.
Cateno De Luca ha voluto ribadire “l’importanza della trasparenza e della legalità nel finanziamento della politica, sottolineando come il suo movimento, da sempre, stia operando per garantire un uso corretto delle risorse pubbliche”. Il finanziamento pubblico ai partiti, ha proseguito De Luca, “è disciplinato da leggi che stabiliscono i criteri di accesso ai fondi, le modalità di rendicontazione e i controlli. In Italia, la legge n. 96 del 2012 ha abolito il finanziamento diretto ai partiti e ha introdotto un sistema di rimborsi elettorali. I partiti devono presentare rendiconti dettagliati delle spese e delle entrate, che sono soggetti a verifica da parte della Corte dei Conti”.
Riguardo le donazioni di singoli cittadini, ha affermato De Luca, “rappresentano un contributo volontario e privato e possono variare notevolmente in termini di importo e frequenza. I cittadini possono decidere liberamente a quale partito contribuire, esprimendo così le proprie preferenze”. Lo “Scateno” d’altri tempi, ha poi attaccato coloro che “vorrebbero creare un clima d’intimidazione”. De Luca ha interrotto per un attimo la sua esposizione dei fatti, prendendo in mano il cellulare e, da grande uomo di spettacolo qual è, “ha improvvisato una conversazione con “Uomo 56”, il quale lo ha informato, sempre in questo ipotetico dialogo, che giovedì prossimo si presenterà alla stampa per svelare i retroscena legati alle intercettazioni che hanno riguardato il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, reo di aver intascato mazzette e del coinvolgimento di questo misterioso “uomo 56” vicino a Sud chiama Nord”.
Infine, l’onorevole Cateno De Luca ha voluto ricordare che “Messina, dal 2018, è al centro di dibattiti riguardanti il suo sviluppo e il suo futuro. Nonostante le potenzialità enormi, la città si trova spesso a fronteggiare ostacoli significativi che rallentano il progresso”. Tra questi, ha detto Cateno De Luca, “emergono i cosiddetti “poteri forti”, gruppi o individui influenti che, per vari motivi, ostacolano il cambiamento positivo”.
I media ha proseguito De Luca, “possono anche giocare un ruolo cruciale se il loro operato è influenzato da interessi particolari, portando a una rappresentazione distorta delle opportunità e delle sfide che Messina affronta”. Affrontare i “poteri forti”, ha concluso l’onorevole De Luca, “che ostacolano il cambiamento positivo a Messina, richiede un impegno collettivo da parte di tutti, in quanto, è fondamentale promuovere una cultura di trasparenza, partecipazione e innovazione, affinché la città possa finalmente esprimere il suo potenziale e intraprendere un percorso di sviluppo sostenibile e inclusivo”.
La Gazzetta del Sud, attraverso alcuni giornalisti della testata, ha risposto alle accuse, “affermando di aver sempre cercato di fornire un’informazione equilibrata e basata sui fatti”.
Servizio curato da Salvo Saccà e Dalila Grimaldi