martedì, Luglio 8, 2025

A20 – 180 km senza aree di servizio da Divieto a Termini Imerese. Un rischio inaccettabile

Foto CAS
Foto CAS

Quasi 180 chilometri di autostrada senza un distributore, senza un punto di ristoro, senza una sosta degna di questo nome. È questa, oggi, la realtà della A20 Messina–Palermo in direzione ovest verso Palermo, un vero e proprio “deserto” di servizi che mette a rischio sicurezza e comfort degli automobilisti. Dopo la chiusura dell’area di servizio di Tindari Nord, chi percorre l’autostrada da Messina verso Palermo si trova ad affrontare un lungo tratto — ben 175 km — privo di qualunque rifornimento, da Divieto fino a Termini Imerese.

Un disservizio intollerabile. Secondo i dati nazionali, la distanza media tra le aree di servizio sulle autostrade italiane è di circa 29 km: sulla A20, questa media è superata di sei volte. Un primato negativo che, insieme alla perenne presenza di cantieri e restringimenti, rende la percorrenza della Messina–Palermo un’esperienza frustrante e pericolosa.

Il quadro generale delle autostrade messinesi è desolante. Sulla A18 Messina–Catania, su sei aree di servizio previste, solo tre sono assegnate regolarmente e funzionano a pieno regime. Ancora peggiore è la situazione sulla A20 Messina–Palermo: delle sette aree previste, solo una è assegnata stabilmente (Divieto Nord), mentre altre due sopravvivono in regime di proroga o sono vicine alla scadenza. Le aree di Tindari Nord e Sud sono state abbandonate dai gestori dopo l’incendio dell’estate 2023, e non risultano più operative. L’Assessorato ha giustificato la scarsa attrattività delle concessioni con i bassi volumi di traffico nella tratta Falcone–Cefalù, che rendono poco appetibili gli investimenti per i gestori privati. Una spiegazione che però non può bastare: le autostrade sono infrastrutture pubbliche essenziali e non possono essere gestite esclusivamente sulla base della logica del profitto privato.

I vertici del Consorzio Autostrade Siciliane (CAS) continuano a restare sordi alle esigenze degli utenti, disertando anche i tavoli di confronto con i gestori delle aree, come avvenuto in occasione della chiusura dell’area di Tindari Nord. Serve un cambio di passo immediato. Percorrere quasi 180 km senza possibilità di fare rifornimento, senza potersi fermare per un caffè o per una pausa di guida, non è solo un disagio ma un rischio per la sicurezza stradale. Nel frattempo, agli automobilisti non resta che partire con il serbatoio pieno e sperare di arrivare a destinazione senza inconvenienti.

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