Un silenzio surreale ieri sera sul lungomare di Torrenova, simile quello che per giorni aveva avvolto la cittadina dopo la notizia della tragica morte di Salvatore Caleca e sua moglie Michela Bucci, 43 e 40 anni, in un terribile incidente stradale avvenuto il 10 agosto scorso sulla A20. La coppia arrivava dalla Puglia per trascorrere le vacanze con i familiari di Salvatore e agli amici di sempre.
Poco prima dell’uscita per Brolo, a pochi chilometri da casa, la Nissan Qashqai sulla quale viaggiavano sbanda. Sbatte prima a sinistra della carreggiata, contro il guardrail, poi a destra, restando incastrata nella barriera di protezione. Uno schianto terrificante, che non ha lasciato scampo a Salvatore, che era alla guida dell’auto e a Michela, che viaggiava sul sedile posteriore, insieme alle due figlie piccole della coppia, di uno e 5 anni, ben salde sui loro seggiolini e salve per miracolo. Una ferita ancora aperta per i torrenovesi e soprattutto per i familiari dei due giovani, che ieri hanno preso parte alla cerimonia di intitolazione alla loro memoria di uno spazio verde attrezzato che va dal ponticello a mare che sovrasta la foce del torrente Favara al lido Malibù, fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Torrenova.
Visibilmente emozionato il primo cittadino, Salvatore Castrovinci, nel ricordare Salvatore e Michela e nel consegnare a Francesco Piscitello medico del 118 che soccorse le figlie della coppia quel tragico sabato, una targa ricordo. Piscitello ha ricordato il dolore e l’impotenza vissuti di fronte ad uno dei momenti più drammatici della sua carriera e l’importanza di vivere a pieno le persone che amiamo finché ci è concesso. Poi il toccante momento in cui è stata scoperta l’insegna che porta il nome del Salvatore e Michela. A togliere il drappo la sorella di Salvatore, con in braccio la più piccola delle figlie della coppia, per le quali la comunità si è prodigata in modo costruttivo con iniziative di solidarietà e sostegno. A seguire la Santa messa celebrata dala parroco della comunità, Don Gino Fichera.