Sabato di passione quello di oggi per alcuni viaggiatori che questa mattina avrebbero dovuto prendere il treno regionale veloce 5354 delle 9:59 che da Sant’Agata Militello arriva a Messina alle 11:10.
Quando il treno è arrivato in stazione ed è stato il momento di salire, infatti, i posti non sarebbero stati sufficienti e alcune persone non sarebbero potute salire a bordo. A raccontarlo alla nostra redazione uno dei passeggeri, rimasti a terra. Secondo il suo racconto, la Capo Treno in maniera corretta, avrebbe rilevato che non c’era abbastanza posto per tutti e, per ovvi motivi di sicurezza, dopo aver messo ordine nelle carrozze, avrebbe comunicato che non era possibile far salire tutti. Qualcuno dei viaggiatori sarebbe rimasto quindi “a piedi” e gli sarebbe stato indicato di usufruire della corsa successiva, un treno regionale lento – il numero 12882 – che sarebbe partito da S.Agata alle 10:16 per arrivare a Messina alle 11:49.
Per alcuni quei 39 minuti di ritardo possono costituire “solo” un fastidio, per altri, invece, come nel caso del nostro viaggiatore, un vero e proprio problema, essendo per lui fondamentale arrivare a Messina in orario per imbarcarsi in aliscafo e raggiungere Villa San Giovanni per salire sul Freccia Rossa.
L’uomo, quindi, per non rischiare di traghettare in ritardo e perdere la coincidenza con il Freccia Rossa, è stato costretto a contattare un familiare e farsi accompagnare in auto a Messina. In questo caso, dunque, si è trovato rimedio. Ma se nella sua stessa situazione si fossero trovati dei turisti o persone che non avevano la stessa possibilità o con l’esigenza improrogabile di raggiungere in orario la meta, cosa sarebbe accaduto?
Trenitalia prevede un indennizzo in caso di ritardo del treno, per ritardi superiori ai 70 minuti nel caso di treni regionali. Ma non è questo il caso, perché non si tratta di un ritardo di una corsa specifica, ma di una sorta di “overbooking.”
Ci sono possibilità, in casi specifici come questo, per gli utenti di chiedere il rimborso del titolo di viaggio o di eventuali biglietti di treni o aerei o navi, che non si sono raggiunti o altri eventuali costi sostenuti per un inconveniente come questo? È vero che accade di rado che il treno sia pieno e che qualcuno non possa salire, ma succede.
Ci chiediamo anche se, nel 2025, non sia possibile per TreniItalia avere il polso della situazione sul numero dei biglietti venduti per i treni regionali veloci e adottare un sistema che blocchi la vendita una volta raggiunto il numero massimo di posti disponibile.
In una Regione dove si parla tanto di turismo sostenibile, data la maggior affluenza di persone sull’Isola in questo periodo, possibile che non si preveda, più semplicemente, qualche posto in più per ogni corsa raddoppiando il materiale rotabile?