Migliaia di cittadini rischiano di restare senza cure, senza diagnosi, senza prevenzione.
Federbiologi, Confederazione Intersindacale Specialistica Ambulatoriale e Comitato Spontaneo delle Branche a Visite confermano lo stato di agitazione
Le strutture sanitarie accreditate della Sicilia hanno sospeso la manifestazione di protesta prevista a Palermo il 10 luglio, in attesa dell’incontro di concertazione fissato per l’8 luglio in Piazza Ottavio Ziino. L’appuntamento è stato convocato dall’Assessore regionale alla Salute, dottoressa Faraoni.
Pur con la sospensione della manifestazione, le organizzazioni sindacali – Federbiologi, Confederazione Intersindacale Specialistica Ambulatoriale e il Comitato Spontaneo delle Branche a Visite – mantengono attivo lo stato di agitazione.
Motivo: il timore concreto che l’aggregato finanziario proposto per i budget sanitari possa compromettere la capacità operativa delle strutture. Queste erogano quotidianamente migliaia di prestazioni: un taglio mal gestito metterebbe a rischio l’assistenza ai cittadini.
Per le associazioni che mantengono lo stato di agitazione le criticità emerse possono riassumersi
Il budget aggregato attualmente sul tavolo non soddisfa le necessità del territorio,
Le strutture denunciano: “C’è rischio concreto che la popolazione resti senza adeguata assistenza sanitaria”,
Gli enti regionali e sindacali chiedono una ripartizione più equa e condivisibile delle risorse, per evitare che la riduzione colpisca le strutture impegnate nel quotidiano.
L’incontro dell’8 luglio
L’Assessore Daniela Faraoni incontrerà le delegazioni sindacali e i rappresentanti delle strutture accreditate. Si auspica un accordo che:
Garantirà una distribuzione equilibrata del budget,
Rispettando l’impegno delle strutture nel garantire le prestazioni,
Evitando disagi per i cittadini.
Cosa succede dopo
I coordinatori delle sigle promotrici – dott.ssa Anna Lo Presti (CSA), dott. Salvatore Pizzuto (CSA), dott. Pietro Miraglia (Federbiologi Sicilia) –
annunciano: “Restiamo mobilitati e pronti a valutare nuove forme di protesta, qualora l’incontro non produca soluzioni condivise ed efficaci.”
Evidenziando altresì che la Sicilia vive un momento cruciale per la sanità accreditata: da un lato, la necessità di salvaguardare l’assistenza pubblica; dall’altro, la speranza che l’incontro con l’Assessore porti a un accordo in grado di evitare tagli ingiustificati e mantenere gli standard di cure erogate quotidianamente su tutto il territorio regionale.