venerdì, Luglio 4, 2025

Morte di Viviana Parisi e Gioele Mondello: la Procura di Patti rigetta l’istanza di riapertura indagini

viviana gioele

La Procura di Patti ha respinto l’istanza di riapertura delle indagini per la morte di Viviana Parisi 43 anni e del figlio Gioele Mondello 4 anni, avvenuta nei boschi di contrada Sorba, nel territorio comunale di Caronia, nell’agosto 2020. L’istanza era stata presentata nei giorni scorsi da Daniele Mondello, rispettivamente marito di Viviana e padre del piccolo Gioele, per il tramite del suo nuovo legale, l’avvocato Francesco Mazza, depositando le risultanze di un lavoro durato oltre un anno e condotto da un pool di esperti.

Nella tarda mattinata del 3 agosto 2020, Viviana Parisi, che viaggiava sulla sua auto insieme al figlio sulla A20 in direzione Palermo, dopo un incidente stradale con un furgoncino – non grave – avvenuto nella galleria Pizzo Turda, scavalcò il guardrail inoltrandosi nella campagna circostante col bambino. Scattate le ricerche il corpo privo di vita della 43enne fu ritrovato ai piedi di un traliccio dell’alta tensione l’8 agosto successivo, mentre i pochi resti del bambino furono ritrovati soltanto il 19 agosto. Seguirono serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Patti per ricostruire l’accaduto, affidate alla Polizia di Stato e con l’ausilio tecnico dei reparti specialistici della Polizia Scientifica e di una quindicina di consulenti tecnici e medico-legali. La Procura di Patti, sulla base del lungo lavoro svolto, escluse che nella morte dei due potesse esserci il coinvolgimento di terze persone. Aveva, quindi concluso, come ipotesi più plausibile, quella dell’omicidio-suicidio o del suicidio della donna dopo la morte del bambino a seguito di un evento traumatico per altra causa. Chiese, dunque, l’archiviazione e nel novembre 2021 il Gip del Tribunale di Patti, concordando con le richieste della Procura, chiuse il fascicolo. Daniele Mondello, invece, non si è mai arreso a queste conclusioni. Ha sempre negato con forza che la moglie potesse aver ucciso il piccolo Gioele ed è sempre stato convinto che nella morte dei suoi cari ci potesse essere una qualche responsabilità di terzi. Tesi già sostenuta negli atti di opposizione all’archiviazione del 2021, dal precedente pool difensivo. Per questo si è avvalso del nuovo pool di esperti e si è rivolto, un paio di anni fa, all’avvocato Mazza.

Per la Procura, però, a quanto pare, i risultati e le consulenze presentati con l’istanza non indicherebbero nuovi elementi o fonti di prova che possano condurre ad una riapertura del caso. Il Procuratore Capo, Angelo Vittorio Cavallo, ha quindi firmato il rigetto dell’istanza.

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