Se è vero che sarà l’amministrazione paladina guidata da Franco Ingrillì ad indire il tavolo tecnico con Iacp ed Rfi per realizzare il progetto di collegamento dell’impianto di acque nere degli immobili popolari di via Lucio Piccolo di Capo d’Orlando all’impianto comunale di via Piave, sorgono spontanee alcune domande.
La prima sta nei numeri e nei fatti che non ci sono stati. Infatti, dal 20 febbraio scorso e dal confronto nell’aula consiliare tra comune, Iacp ed Rfi sono trascorsi precisamente 139 giorni. Cosa è stato fatto in relazione al nuovo progetto e a quanto è stato detto allora? Qualcuno ha avviato iniziative? C’è corrispondenza, messaggi, sms, mail? Sono stati presentati progetti? Iacp? Comune? Rfi? Chi?
In attesa che qualcuno possa rispondere alle nostre domande, che sono poi quelle degli inquilini, si prende atto delle iniziative del Sunia e della Cgil che hanno spinto perché si raggiungesse lo scopo, ancora in itinere. Oltretutto la soluzione a cascata eliminerebbe il costo dell’energia e dunque le premesse c’erano, visto che è trascorso tanto tempo e ovviamente ci sono ancora, per una soluzione utile anche ad azzerare la bolletta elettrica.
E poiché da più parti ho sentito svariate affermazioni sui diritti e doveri degli inquilini, credo che qui, prioritariamente e visto che questa vicenda si trascina da anni, la precedenza la ha la soluzione del problema igienico-sanitario sia degli inquilini che del comune. Poi ci sono le questioni abitative, le condizioni degli immobili e infine viene tutto il resto.
Per questo è stata salutata con positività l’iniziativa della Cgil, appellatasi al senso di solidarietà dei cittadini di Capo d’Orlando, perché siano a sostegno di questa vertenza. Noi nel frattempo contiamo i giorni, nel vedere quando si fermerà il conto alla rovescia. Domani saranno 140.
