La corte d’Appello di Messina, presidente Katia Mangano, a latere Antonino Giacobello e Carmine De Rose ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado emessa dal tribunale di Patti nel settembre 2023 nel procedimento scaturito dall’operazione “Mutui Fantasma” scattata a Brolo nel 2014, con l’esecuzione di misure cautelari a carico di 7 persone.
L’inchiesta riguardava l’accensione di mutui con la Cassa depositi e prestiti da parte del comune di Brolo, tra il 2009 e il 2013, per finanziare opere pubbliche che, secondo l’accusa, non furono realizzate o erano relativi a procedimenti viziati, nonché per l’erogazione da parte del comune di contributi a privati e sovvenzioni ad associazioni sportive. I giudici di secondo grado hanno disposto la riduzione della pena per l’ex dirigente dell’ufficio ragioneria del comune, Carmelo Arasi, a 7 anni e 1 mese di reclusione, contro i 15 anni e tre mesi inflitti in primo grado. Per lui disposta anche l’intervenuta prescrizione per un capo di imputazione. Pena ridotta a 5 anni e 9 mesi anche per Salvo Messina, ex sindaco di Brolo, condannato in primo grado a 7 anni e 6 mesi di reclusione. Pene lievemente ridotte anche per altri 4 imputati: Santa Caranna condanna a 4 anni e 6 mesi di reclusione (4 anni e 9 mesi in primo grado); Rosa Castrovinci, pena ridotta a 3 anni (in primo grado 4 anni e 15 giorni); Antonella Campo, pena ridotta da 4 anni e 6 mesi a 4 anni e tre mesi; Giuseppina Di Leo, pena dirotta da 4 anni e 9 mesi a 4 anni e 4 mesi. Assolti gli altri 15 imputati, condannati invece in primo grado, perché il fatto non costituisce reato. Si tratta di: Elena Rosa Lo Vercio, Enza Rifici, Giovanni Scaffidi Mangialardo, Antonino Masi, Antonino Giuffrè, Vittorio Astone, Giuseppe Indaimo, Rossella Arasi, Dario Presti, Rosa Gatto, Tina Gatto, Giuseppe Caranna, Domenico Caranna, Carmelo Gentile e Costantino Maniaci. Revocate anche le pene accessorie e le confische, nonché le statuizioni civili specifiche della sentenza di primo grado, confermata nel resto.