venerdì, Giugno 13, 2025

“Momenti dell’Anima” il libro di Attilio Andriolo colpisce la filosofa Maria Giovanna Farina

WhatsApp Image 2025-06-12 at 10.23.06

La filosofa e scrittrice Maria Giovanna Farina ha letto e apprezzato il libro di poesie “Momenti dell’anima” di Attilio Andriolo, medico, poeta e scrittore. Le abbiamo chiesto di darci una sua analisi del testo che si è rivelata molto originale e legata alla sfera affettiva dell’autore individuata nelle strofe poetiche.

La prefazione della prof.ssa Fortunato, che volutamente ho letto dopo aver apprezzato le poesie, è davvero esplicativa e analitica nel suo cogliere il profondo senso del poetare. La mia è una lettura che individua e analizza i codici affettivi nella scrittura poetica di Andriolo, un poetare diretto senza arzigogoli, ma al contempo ricco di amore per le diverse esperienze della vita. Dopo aver letto le poesie, le mie impressioni le ho appuntate su un foglio quasi a voler eliminare qualsiasi barriera artificiale tra la mia mente e le parole, così ho potuto riflettere su ciò che mi hanno suscitato: un ritorno al passato, alla mia infanzia e contemporaneamente alla mia adultità ferita dal non amore nelle sue diverse espressioni. Il non amore del poeta è un non amore che si riferisce a ciò che di terribile c’è nella vita come la guerra, un non amore che può accadere nella vita di tutti e per questo le sue poesie sanno essere cura. Ma anche il non amore di un amore finito, di un figlio che non può più incontrare il proprio padre. Si percepisce un sentimento che sa essere puro, che non ha scordato il bambino e che sa osservare la realtà e i fatti con gli occhi innocenti ma al tempo stesso con la mente di un adulto che ha vissuto molte esperienze. Il tutto permeato da un amore nostalgico che si insinua nelle relazioni del poeta; è presente una forte nostalgia del grande amore, ma è viva l’attesa di un’altra aurora per ricucire le ferite che un amore senza fine ha distrutto. Grazie alla capacità ricostruttiva della scrittura poetica si attua la catarsi come tanti secoli fa ci ha insegnato il filosofo Aristotele, una catarsi che diventa cura non solo per il poeta ma anche per il lettore che trova nelle strofe un confronto diretto con il proprio vissuto. La poesia di Andriolo diviene il luogo del non detto che diventa il “da dirsi” agli altri, mentre il mare come contenitore collettivo consola e protegge e al tempo stesso mette in contatto con nuovi mondi possibili. C’è nelle parole di Attilio Andriolo una certa visione ottimistica anche se è presente un sentimento di colpa difficile da superare, ma non impossibile. Esiste la scrittura, per fortuna!

Ciò che emerge nel libro è una componente materna, il poeta è accogliente e accuditivo, attraverso i suoi momenti dell’anima sa giungere alla nostra anima con tanti altri elementi e significati che si scoprirà leggendo. A pag. 32 troviamo la poesia “E col tempo impari…” una sorta di resoconto delle sue esperienze focalizzando su ciò che rende felici, lui stesso ma anche tutti noi”.

Facebook
WhatsApp
X