A distanza di mesi dalla denuncia pubblica, dai sopralluoghi, dal servizio andato in onda su “È sempre Cartabianca” e dalla conferenza dei servizi annunciata come punto di svolta, nulla è cambiato per gli inquilini degli immobili IACP di via Lucio Piccolo. Il SUNIA, tornato sul posto con gli assegnatari, denuncia con forza l’immobilismo delle istituzioni.
Il tavolo tecnico promesso – che avrebbe dovuto coinvolgere il Comune di Capo d’Orlando, lo IACP e le Ferrovie dello Stato – non è mai stato avviato, e i gravi problemi fognari permangono. La situazione è ancora gestita in emergenza, senza una visione strutturale e duratura.
A peggiorare il quadro, giunge notizia che il Comune starebbe valutando la rimozione del gruppo elettrogeno, attualmente l’unico elemento che consente il funzionamento (seppur parziale e precario) dell’impianto di sollevamento fognario. Se confermata, si tratterebbe di una scelta grave e inspiegabile, che esporrebbe gli inquilini a rischi igienico-sanitari ancor più gravi.
“Non solo non si è risolto nulla, ma si rischia un ulteriore passo indietro. È inaccettabile – denuncia Claudio Vallone del SUNIA Messina – continuare a ignorare le condizioni di chi vive in via Lucio Piccolo. Serve subito un confronto serio e un progetto definitivo. Basta promesse: gli inquilini sono stanchi di sentirsi cittadini di serie B.”
Rinnoviamo quindi con forza la richiesta di un avvio immediato del tavolo tecnico promesso, con tutte le istituzioni coinvolte; ovviamente va fermata qualsiasi iniziativa unilaterale dannosa, come la rimozione del gruppo elettrogeno.
Serve un intervento strutturale definitivo, con tempi certi e trasparenza sull’iter.
Il sindacato continuerà a vigilare per la difesa del diritto all’abitare dignitoso e per dare voce a chi, troppo spesso, viene ignorato.