Sarà giudicato con rito ordinario un 67enne residente in un comune dell’hinterland nebroideo, accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti di madre e sorella. L’uomo, lo scorso febbraio, era stato raggiunto da misura del divieto di avvicinamento alle vittime, con applicazione di braccialetto elettronico, disposta dal GIP del tribunale di Patti, Ugo Domenico Molina ed eseguita dai poliziotti del commissariato di Sant’Agata di Militello. Il PM aveva chiesto ed ottenuto di procedere ad incidente probatorio per l’assunzione della testimonianza di una delle parti offese, ritenuta particolarmente vulnerabile. L’udienza si era svolta il 28 febbraio scorso.
A conclusione del passaggio del procedimento, il PM aveva chiesto e ottenuto anche il giudizio immediato a carico del 67enne. Agli atti della Procura di Patti ci sarebbe una serie cospicua di interventi di polizia giudiziaria presso l’abitazione dell’imputato, più volte segnalato su linea di emergenza come aggressivo nei confronti dell’anziana madre e della sorella, entrambe affette da numerose patologie. Le donne, stanche delle continue vessazioni, avrebbero deciso di installare un sistema di video sorveglianza all’interno dell’abitazione per documentare le condotte del loro familiare. Dopo l’ennesima lite nella quale il 67enne avrebbe colpito la madre con uno schiaffo, la donna aveva presentato querela nei confronti del figlio, consegnando il filmato dell’aggressione. Il GIP aveva quindi valutato positivamente il quadro indiziario offerto dalla Procura guidata da Angelo Vittorio Cavallo, rafforzato dalle narrazioni delle persone offese e di quanti avrebbero assistito, direttamente o indirettamente, ai presunti episodi violenti. L’uomo, difeso dall’avvocato di fiducia Massimiliano Fabio, respinge con forza ogni accusa. Aveva chiesto di accedere a rito abbreviato condizionato all’esecuzione di una perizia medico legale sulle persone offese. Richiesta, però, rigettata dal GIP.
Si andrà, quindi, a dibattimento, innanzi al tribunale in composizione collegiale. La prima udienza è fissata al 10 luglio prossimo. Le persone offese, che si sono costituite parte civile nel procedimento, sono assistite dagli avvocati Giuseppe Allò e Rosario Di Blasi.