sabato, Maggio 31, 2025

Acquedolci, morte di Federico Latteri: la vedova scrive al CSM

Angela Miraglia - vedova Latteri

Si è rivolta al Consiglio Superiore della Magistratura Angelina Miraglia, vedova di Federico Latteri, il 51enne morto in ospedale a Sant’Agata di Militello il 24 luglio 2022, dopo essere rimasto coinvolto, mentre era in sella alla sua bici, in un incidente stradale avvenuto sul lungomare di Sant’Agata di Militello. L’uomo si era scontrato con un’auto.

Sull’incidente la Procura di Patti aprì un fascicolo chiuso con l’archiviazione, su indicazione della stessa Procura. Il pubblico ministero aveva, infatti, chiesto l’archiviazione perché i riscontri medico-legali avevano stabilito che il ciclista non era morto in seguito all’impatto con la vettura, ma perché colpito improvvisamente da uno shock cardiaco, finendo per perdere il controllo della bici e scontrandosi con l’auto. La famiglia di Latteri, rappresentata dai legali Claudio Congedo e Giuseppe Emanuele Greco, aveva chiesto di riaprire le indagini dopo il rigetto dell’opposizione all’archiviazione disposta dal gip. I familiari di Latteri, infatti, hanno nominato un proprio consulente tecnico, il professore anatomopatologo Emiliano Maresi, che analizzando i vetrini istologici ha escluso l’insorgenza del presunto infarto attribuendo la morte alle conseguenze dell’incidente.

La famiglia, supportata dalla relazione del consulente, aveva chiesto la https://www.amnotizie.it/2025/03/15/acquedolci-morte-di-federico-latteri-la-famiglia-chiede-la-riapertura-delle-indagini-il-no-dei-magistrati/riapertura del caso. Angelina Miraglia si è rivolta ora al Consiglio Superiore della Magistratura chiedendo “un intervento per valutare la correttezza dell’operato” degli inquirenti e sollecitare la riapertura delle indagini. “Ci sono elementi oggettivi e scientifici che non possono essere ignorati, chiediamo giustizia e trasparenza”, ha detto la vedova di Latteri, che chiede alla Procura di “nominare un anatomopatologo di parte affinché esamini i vetrini in piena trasparenza, confermando o smentendo quanto già emerso dalla consulenza. Tutti i cittadini hanno diritto alla verità – conclude – a noi è stato negato nonostante quanto emerso dalla consulenza del professor Maresi”.

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