martedì, Maggio 20, 2025

Incrementare il patrimonio boschivo e tutelare la biodiversità in Sicilia, nuovi siti sui Nebrodi e area jonica

foto parco

Ci sono siti dell’area nebroidea e della zona jonica della provincia di Messina tra i nuovi ad incrementare il patrimonio boschivo e tutelare la biodiversità in Sicilia.

A questo punta il decreto del comando del Corpo forestale della Regione, su proposta del dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Palermo, che ha aumentato da 108 a 227 i siti di raccolta di materiale forestale esistenti sull’Isola, con l’introduzione di 119 nuovi luoghi certificati come boschi “eletti” a diventare luoghi dai quali sarà possibile raccogliere i semi per la produzione di piantine.

Ecco quali sono i nuovi sui Nebrodi: Pizzo Luminaria e Pizzo della Menta a Caronia, Pracino, Case Tassita, Caccamolitti e Rocca Calanna ad Alcara Li Fusi, Bosco Scavioli, Biviere di Cesarò e Torrente Spandente ad Alcara Li Fusi e Cesarò e Rapiti a Cesarò.

Ora i siti dell’area jonica: Fiumara San Paolo a Francavilla di Sicilia, Fiumara Madridi a Fondachelli Fantina, contrada Castagna, Grotta e Ballo ad Antillo, Torrente Minichello a Motta Camastra, Torrente Petrolo a Mongiuffi Melia, Vallone Santa Venera a Castelmola, La Santissima ad Alì e Fiumedinisi, Fiume della Santissima, Vallone Rumanò e contrada Milinari a Fiumedinisi e Fiume Alcantara nei territori di Gaggi, Taormina e Castiglione di Sicilia.

Si tratta di un’iniziativa che rappresenta un passo fondamentale per la conservazione del patrimonio forestale e per lo sviluppo sostenibile del territorio. Preservare la diversità genetica delle foreste siciliane significa non solo supportare la filiera, ma anche favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici in linea con le strategie dell’Unione europea per la biodiversità 2030.

La certificazione delle piantine è uno dei compiti del Corpo forestale e il seme per la loro produzione può essere raccolto solo in luoghi riconosciuti come idonei a preservare le specie autoctone.

Con il nuovo decreto si raddoppierà quindi la rete regionale dedicata alla conservazione della biodiversità. Il provvedimento aggiorna anche l’elenco delle specie forestali di interesse regionale che da 52 passano a 101, con l’obiettivo di garantire la tracciabilità e la qualità del materiale di propagazione.

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