La raccolta differenziata è stata sicuramente una delle iniziative più coinvolgenti per una città come Messina che, fino a qualche anno fa, era uniformata alla media delle altre città siciliane e del sud Italia con una percentuale bassissima.
Oggi, grazie al 58,57% di differenziata, è la prima città della Sicilia e la settima a livello nazionale. Un successo da ascrivere soprattutto alla consapevolezza dimostrata dai cittadini che hanno sposato all’inizio con difficoltà, il progetto a suo tempo proposto e voluto da Cateno De Luca proseguito poi con Federico Basile, due sindaci che hanno proposto un percorso virtuoso che ha reso la città più vivibile e sostenibile.
Altro elemento non trascurabile, l’aver raggiunto una percentuale così alta, ha permesso all’amministratore di ridurre del 33% il costo della Tari. Questo significa un considerevole risparmio economico associato ad una qualità del servizio offerto di assoluta eccellenza. Presso l’Ateneo peloritano, firmato il protocollo per la raccolta differenziata che ha la durata di un anno ma, potrà essere rinnovato dalle parti, ha coinvolto il Comune, Conai, Messinaservizi e Università.
Presenti il sindaco Federico Basile, la Rettrice Giovanna Spatari, la presidenza di Messinaserivi Mariagrazia Interdonato e il direttore rapporti territoriali CONAI.
Particolarmente soddisfatto il sindaco Federico Basile perché, “il Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2024, ha collocato Messina al 7° posto a livello nazionale e al 1° posto nel Sud Italia, tra le città con più di 200.000 abitanti”. Il protocollo, ha proseguito il sindaco, “è frutto di un lavoro sinergico tra diverse istituzioni, tutte desiderose di proseguire nel cammino del cambiamento già avviato, oltre che diffondere maggiore consapevolezza sul valore della raccolta differenziata, soprattutto tra i giovani che rappresentano la base sulla quale costruire la società dell’oggi e del domani”.
Per la Rettrice Giovanna Spatari “il rispetto dell’ambiente e lo sviluppo sostenibile sono elementi fondamentali per salvaguardare il pianeta rendendo le città più vivibili”. L’università, ha proseguito la Rettrice, “metterà a disposizione strutture, competenze e risorse per garantire il successo delle azioni previste, valorizzando il proprio ruolo nella cosiddetta “terza missione”, volta al trasferimento delle conoscenze per il progresso sociale e ambientale; le campagne di comunicazione contribuiranno a promuovere comportamenti virtuosi”.
Luca Piatto di Conai, ha voluto sottolineare come “Messina sia una sorta di isola felice infatti, raccoglie 90 chili di imballaggi per abitante contro i 60 in Sicilia, inoltre è una città dove si sono concentrate competenze, esperienze e strumenti per costruire un modello di gestione dei rifiuti urbani, di livello altissimo”. Il protocollo che coinvolge anche l’Ateneo, ha proseguito Piatto, “guarda al futuro oltre al fatto che può diventare un riferimento per molte altre realtà del Mezzogiorno”. CONAI, ha comunicato Piatto, “fornirà supporto tecnico per ottimizzare il sistema di raccolta, monitorando costantemente le performance e suggerendo interventi mirati”.
La Presidente di Messinaservizi Bene Comune Mariagrazia Interdonato ha affermato che “raggiungere il traguardo del 65% è un’obiettivo possibile se tutti contribuiscono, differenziando con precisione quindi, riducendo gli errori di conferimento e aumentando la corretta separazione dei materiali”. Questo obiettivo, ha concluso la Interdonato, “verrà ottenuto attraverso un’azione coordinata che coinvolge istituzioni, cittadini e studenti grazie anche a campagne di comunicazione mirate”.
Al termine dell’iniziativa, in un’aiuola dell’Ateneo, Sindaco, Rettrice e Presidente di Messinaservizi, hanno messo a dimora un Cedrus atlantica (Cedro dell’Atlante), donato dal Dipartimento dello Sviluppo Rurale – Servizio per il Territorio di Messina.