sabato, Maggio 10, 2025

Messina: IRIB CNR all’Istituto Marino di Mortelle: progetti innovativi di ricerca e protocolli sperimentali per l’autismo

Ruta 4

Una delle realtà più importanti ed avanzate d’Italia nel campo della ricerca con l’ausilio di tecnologie e protocolli sperimentali opera a Messina presso l’Istituto Marino di Mortelle: è l’IRIB CNR.

Nel centro operano un gruppo di ricercatori che si prendono cura di bambini con autismo dai primi mesi della loro vita con uno dei trattamenti più importanti: l’Esdem (Early Start Denver Model). A guidare l’equipe Liliana Ruta neuropsichiatra infantile e trainer internazionale del metodo Esdem.

L’attività presso il centro messinese del CNR, prosegue anche con lo sviluppo del bambino di età tra i 4 e i 12 anni, grazie a diversi protocolli sperimentali e all’utilizzo di moderne tecniche di realtà virtuale, App e robotica.

Liliana Ruta parla dei diversi proteggi che “il CNR porta avanti, indirizzati soprattutto alla fascia di età compresa tra i 12 e i 48 mesi coinvolgendo soprattutto le famiglie di bambini a rischio severo o con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico con un’età media di 32 mesi”. Durante questa attività, ha detto Liliana Ruta, “si effettuano incontri che coinvolge l’intera équipe di valutazione del team Irib-Cnr”. Liliana Ruta ci ha detto che “l’obiettivo principale della valutazione neuropsicologica e comportamentale, è quello di ottenere una descrizione puntuale del bambino nei diversi ambiti del suo funzionamento”.

Ancora, ha proseguito la Ruta, “l’équipe di valutazione del team Irib-Cnr, si occupa di effettuare l’assessment neuropsicologico e funzionale propedeutico alla partecipazione dei minori ai protocolli sperimentali attivi”. Liliana Ruta è neuropsichiatra infantile, ha svolto diverse linee di ricerca rivolte a esplorare in maniera longitudinale e a livello sia inter-individuale che di gruppo, le traiettorie di sviluppo precoci nell’autismo, dai primi segnali di rischio, ai profili di risposta al trattamento.

La ricercatrice del CNR, ci ha spiegato che “nell’ambito del trattamento precoce, occorre implementare modelli di intervento evolutivo-comportamentali quali l’Early Start Denver Model (ESDM), esplorando i profili individuali di risposta al trattamento attraverso misure standardizzate di valutazione neuropsicologica e nuovi paradigmi sperimentali basati su sistemi di eye-tracking e sistemi di codifica digitale di video naturalistici per studiare il profilo neuropsicologico dei genitori e la relazione diadica genitore-bambino”. La neuropsichiatra Liliana Ruta ha affermato che “uno degli obiettivi del suo lavoro è quello di supportare con evidenze e riflessioni, il percorso che dall’individuazione dei segnali di rischio per l’autismo porta alla diagnosi e al trattamento precoce”.

Con grande soddisfazione, la ricercatrice Liliana Ruta “ha parlato dell’esperienza italiana relativa all’utilizzo di strumenti di screening pediatrici come la CHAT-Quantitativa (QCHAT) nell’ambito dell’intervento precoce, le strategie di insegnamento e aspetti di efficacia, intensità e sostenibilità degli interventi evolutivo-comportamentali precoci, con particolare riferimento all’Early Start Denver Model (ESDM) e agli interventi mediati dai genitori”. Infine, la neuropsichiatra Liliana Ruta “ha comunicato la recente esperienza di parent-coaching secondo il modello ESDM implementato attraverso piattaforma di telehealth”.

Dobbiamo constatare che la presenza dell’autismo tra gli alunni delle scuole italiane, è in continuo aumento, attestandosi ormai intorno all’1% della popolazione scolare totale. Ben vengano gli studi e le ricerche che la neuropsichiatria infantile porta avanti soprattutto, il lavoro sinergico che le realtà messinesi portano avanti; collaborazione che aiuta ad offrire un ventaglio di interventi ad una fascia molto ampia del territorio elemento fondamentale per guardare al futuro con soddisfacente ottimismo.

 

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