Il Tribunale collegiale di Reggio Calabria ha assolto con formula piena “perché il fatto non sussiste” Giuseppe Gullotti dall’accusa di corruzione in atti giudiziari aggravata dall’avere commesso il fatto al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa. Gullotti è stato difeso dall’avvocato Antoniele Imbesi (nella foto).
Ad accusare Gullotti era il pentito Carmelo D’Amico. L’accusa a carico del Gullotti, in qualità di capo della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto, era quella di avere promesso, con l’intermediazione di altri soggetti, all’ex sostituto procuratore della repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto Olindo Canali, la somma di 300 mila euro, della quale ne veniva – sempre secondo l’accusa – consegnata una parte, sulla base di indicazioni fornite dal Gullotti mediante la corrispondenza epistolare intrattenuta dal carcere di Cuneo nel 2008.
Sempre secondo l’accusa, il patto corruttivo sarebbe consistito e sarebbe stato finalizzato alla redazione da parte dell’ex pm Canali di due scritti del gennaio 2006, nei quali si sosteneva che il Gullotti era stato condannato ingiustamente per l’omicidio del giornalista Alfano.
Si tratterebbe, quindi, di fatti avvenuti in Barcellona tra il 2006 ed il 2009 e riguardanti il maxiprocesso “Mare Nostrum” e l’indagine per l’omicidio del giornalista Beppe Alfano. L’intera impostazione accusatoria poggiava sulle dichiarazione del pentito Carmelo D’Amico.
Al termine della sua requisitoria, il pm di udienza ha richiesto l’assoluzione ma con la formula dubitativa. L’avvocato Antoniele Imbesi, ritenendo del tutto infondate queste accuse, aveva richiesto la piena assoluzione dell’imputato.
E così ha disposto il tribunale di Reggio Calabria, che accogliendo le richieste difensive, ha disposto l’assoluzione di Giuseppe Gullotti con formula piena “perché il fatto non sussiste”. L’ex pm Olindo Canali era già stato assolto all’esito del giudizio abbreviato.
