Era accusato di fabbricazione o commercio abusivi di botti di capodanno e di omessa denuncia di detenzione degli stessi, ma è stato assolto con formula piena perché il fatto non sussiste. Si è chiuso così il processo di primo grado presso il Tribunale di Patti a carico di un 36enne commerciante santagatese, difeso dall’avvocato Rosario Di Blasi e finito nei guai dopo una verifica effettuata dai finanzieri della Tenenza di Sant’Agata di Militello il 30 dicembre 2022, nell’ambito dei controlli che le forze di polizia mettono in campo in concomitanza con le festività di fine anno per contrastare il rischio di fabbricazione, detenzione ed uso di botti illegali e pericolosi.
Nel corso dell’ispezione, all’interno di un magazzino in cui venivano stoccati i prodotti, erano stati trovati circa 80 kg di giochi d’artificio e materiale per l’attività di pirotecnica, come micce, accenditori elettrici e due centraline elettroniche, che secondo i finanzieri non erano correttamente conservati. Inoltre, alla richiesta di esibire le autorizzazioni e il certificato di prevenzione incendi/Scia rilasciata dai Vigili del Fuoco, .-documentazione necessaria per immagazzinare i materiali esplodenti e, in particolare, di alcuni tipi di artifizi trovati nel magazzino – il 36enne non era stato in grado di fornirli. Il materiale esplodente fu quindi sottoposto a sequestro probatorio e affidato ad una ditta specializzata e successivamente confiscato e distrutto, mentre il commerciante fu denunciato e rinviato a giudizio.
Nel corso del dibattimento, la difesa dell’imputato ha dimostrato che il 36enne era, invece, provvisto di autorizzazione di P.S. rilasciata dalla questura di Messina per la commercializzazione di giochi d’artificio, mentre, per quanto riguarda la detenzione dei fuochi d’artificio di categorie speciali, è emerso come il materiale rinvenuto nel magazzino fosse stato acquistato dal commerciante quel giorno presso un fornitore e doveva servire per uno spettacolo che si doveva svolgere la sera stessa. Al fine di meglio custodirlo dalle intemperie e dagli sbalzi di temperatura che potevano verificarsi sul mezzo di trasporto, fu quindi solo temporaneamente allocato nel magazzino, nelle more di essere portato a destinazione. Nella giornata odierna, a conclusione del processo, il Pubblico Ministero, aveva chiesto la condanna per il 36enne. Il giudice monocratico, dott. Vincenzo Mandanici, ha invece assolto il commerciante perché il fatto non sussiste. Le motivazioni saranno depositate tra 90 giorni.