Sala del circolo Montecastello gremita in ogni ordine di posto per l’incontro con la scrittrice e icona della cultura italiana Dacia Maraini, organizzato dall’amministrazione comunale di Ucria in collaborazione con Demea Eventi Culturali diretta da Antonio Oliveri. A dialogare con la scrittrice l’avvocato Iole Nicolai e la professoressa Rosalinda Lo Presti Costantino, che hanno introdotto il suo ultimo libro “Vita mia. Giappone 1943. Memorie di una bambina in un campo di prigionia”.
Dal 1943 al 1946, infatti, la famiglia Maraini fu internata in un campo di concentramento, per essersi rifiutata di riconoscere la Repubblica di Salò, alleata del governo nipponico. Un testo da cui emerge il dramma personale di una delle voci più autorevoli e conosciute della letteratura contemporanea, il racconto della bambina di soli 7 anni che subisce il sadismo e la crudeltà della prigionia, che la segneranno per sempre, prima di approdare a Bagheria, dove vivrà fino ai 18 anni. Il libro è spunto di riflessione sulla celebrazione del coraggio, della fedeltà alle idee e sul valore del rifiuto del razzismo, ma anche cronaca degli orrori del Novecento, per non dimenticare. Un’occasione quella di ieri per comprendere la sua visione della letteratura e della “parola”, nel mondo attuale.