E’ inequivocabile il tenore dei cartelli che sono stati affissi questa mattina sui muri del plesso scolastico di piazza Stazione a Patti, dove sono ospitate provvisoriamente otto classi del liceo linguistico e due del liceo delle scienze umane. In questo immobile non funzionano i riscaldamenti e con il freddo di questi giorni si può comprendere la difficoltà di studenti e professori nel proseguire le loro attività didattiche.
Stamattina gli studenti che sono ospitati provvisoriamente in questo plesso hanno deciso di manifestare proprio davanti alla loro scuola e in avanti hanno organizzato un corteo per sensibilizzare i loro colleghi di come si vive al momento nelle aule al freddo.
Si è appreso anche che per contrastare il freddo i ragazzi si siano portati le coperte da casa e che qualcuno era riuscito a portare una stufa; ma con le condizioni meteo di questi giorni con picchi di 8/9 gradi, un freddo pungente, non dimenticando i giorni precedenti, si può ben capire come questi siano stati davvero palliativi.
La competenza di questo plesso è della Città Metropolitana di Messina e dalla scuola si è appresso che da quando è stata optata questa soluzione provvisoria al liceo pattese, in attesa che finiscano i lavori finanziati con il Pnrr, siano stati innumerevoli i contatti perché questi problemi e cioè soprattutto la funzionalità degli impianti di riscaldamento, venissero focalizzati e risolti. E invece niente fino ad ora si è risolto.
Così, dopo i numerosi contatti dei vertici della scuola con la Città Metropolitana di Messina, oggi si sono fatti sentire gli studenti e lo hanno fatto in corteo e protestando davanti al loro plesso, evidenziando come l’istruzione sia un diritto ed il calore un bisogno.
Nel corso della giornata in cui i ragazzi non sono entrati in classe, è stato deciso che stasera si riunirà online il consiglio di istituto. Sembra davvero difficile che, visti i tempi tecnici, la questione possa risolversi per domani, ma non si è esclude che nel corso del consiglio possa essere adottata una decisione per far rientrare la protesta.