Interessante iniziativa organizzata da un centro di formazione messinese che prepara i corsisti ASACOM (assistenti all’autonomia e alla comunicazione), la Global Social Inclusive ASD società sportiva che associa sia atleti con disabilità che normodotati la cui attività è finalizzata soprattutto all’inclusione sociale delle persone con handicap, con la collaborazione del comune di Roccalumera.
Un’esperienza enogastronomica indimenticabile per meglio conoscere la disabilità visiva e, al contempo riscoprire il potere degli altri sensi. Il profumo delle pietanze e del vino evocano lontani ricordi smuovendo molte emozioni, e intanto la forchetta si abbassa per incontrare il cibo scoprendone così la consistenza. Infine, tocca al palato il gusto di riconoscere sfumature di sapori inaspettati, sprigionati dal boccone.
Il buio apre una sorprendente connessione stimolando il confronto con gli altri.
Nella società in cui viviamo, siamo costantemente sottoposti a stimoli visivi, che mettono in secondo piano i nostri altri quattro sensi. Grazie alla cena al buio, si offre ai partecipanti la possibilità di “Vedere oltre le apparenze”.
In un locale di Scaletta Zanclea, in un ambiente caldo ed accogliente, immerso nel buio, la vista è stata messa da parte, per dare maggiore attenzione al gusto, al tatto, all’udito e all’olfatto mettendo a nudo se stessi per far cadere il muro del pregiudizio, immergendosi in un meraviglioso viaggio sensoriale.
I partecipanti di questa interessante iniziativa, Agata D’Andrea, Ileana Mancuso, Concetta Allone, Annamaria Scopelliti, Demetri Pellegrino, Pina Passaro, Sonia Cannavò, Melania Abate, Eva Rizzo e Ivan Bolignani corsisite ASACOM,
e i rappresentanti del Comune di Roccalumera:
Ivan Cremente assessore alle politiche sociali, Angela Puglisi assessore allo sport, turismo e spettacolo,
Floriana Famà Presidente del consiglio, Antonella Garufi, Giovanna Saccà e Carmelo Prestipino consiglieri.
Padrona di casa oltre che “cameriera” per l’occasione, Antonella Rigano Presidente dell’ASD Global Social Inclusive che nella sua vita ha dovuto affrontare e superare diverse sfide.
Forse la più difficile, la cecità giunta improvvisamente in età adulta che l’ha costretta di modificare il suo “modus vivendi”. Non è semplice per una persona che prima ci vedeva, impegnata in un’attività lavorativa di grande responsabilità, trovarsi “al buio”. Per questo motivo le motivazioni e la voglia di “tornare a vedere” anche senza utilizzare gli occhi, l’hanno portata ad impegnarsi per sostenere i diritti di coloro che vivono in una condizione di disagio per causa di una patologia che certamente non hanno voluto ma, si sono trovati addosso.
Una delle sfide che Antonella Rigano ha lanciato a certi vedenti, bloccati da incomprensibili barriere culturali, di “guardare” gli altri andando oltre il visibile. Durante la serata, i sensi sano stati stimolati a riconoscere odori, oggetti, suoni e soprattutto gusti, attraverso un menù studiato ad hoc per sorprendere e regalare accostamenti squisiti e insoliti. I pasti non si debbono consumare in fretta, distratti magari dal telefono o dalla tv perché bisogna concentrarsi per distinguere i vari sapori e le consistenze che stiamo mangiando.
Cenando al buio si mettono da parte tutti gli aspetti non verbali ed estetici e ritornare a “toccare il cibo”. Prima che inizi la cena, i commensali sono stati invitati a mettere da parte telefoni e orologi, sia per non trovare scuse ma di sforzarsi a guardare dentro sé stessi. All’inizio, si prova una sensazione di smarrimento, sembra si siano perse le coordinate, i punti di riferimento. ed allora, spazio a tutti gli altri sensi, a cominciare dal tatto che permette di esplorare il territorio circostante, prendere dei punti di riferimento per immaginare più o meno precisamente dove ci si trova. Poi tocca all’udito provando una incredibile emozione nel percepire suoni e rumori che provengono sia dalla sala che dalla voce degli altri commensali. E poi ecco l’olfatto e il gusto: l’odore che proviene dell’ambiente circostante offre numerose informazioni quando arriva il cibo, le narici permettono di identificare le pietanze grazie al oro profumo. Ed ecco che la memoria rievoca ricordi passati quando si percepivano, anche senza vederli, i profumi e l’aroma del caffè, del sugo che cuoce in cucina, dell’arrosto, della cipolla che rosola in padella, della torta che sta completando la cottura in forno.
I corsisti Asacom, e i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Roccalumera hanno affrontano e partecipato alla “Cena al Buio”, per cogliere le emozioni, esprimendole liberamente. La vista per loro, non è servita a creare barriere anzi, a cercare tutte i condizionamenti per superarli e andare oltre. Una buona dose di coraggio che ha consentito loro di vivere un’esperienza che porteranno e spenderanno nei loro impegni lavorativi ed istituzionali.
I corsisti ASACOM erano già stati preparati a “vivere” in una condizione di handicap momentaneo, grazie al loro docente che, andando oltre gli schemi nozionistici e convenzionali, ha voluto far comprendere che oltre la vista ci sono gli altri sensi che bisogna utilizzare in misura eguale. Per gli amministratori locali, un modo simpatico, amichevole e naturale, di “vedere” la quotidianità di una persona non vedente così, le prossime determina e gli impegni economici rivolti ai cittadini più svantaggiati, “risentano” di ciò che loro hanno vissuto, anche se per poco tempo, trovandosi in una condizione di handicap.