venerdì, Dicembre 13, 2024

Mistretta, petizione on line per candidare la cittadina dei Nebrodi a diventare sito Unesco

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Candidare Mistretta a diventare patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Questa l’ambiziosa iniziativa lanciata con una petizione on line dalla locale Proloco Mistretta APS e da Luciano Mirone, giornalista e direttore del quotidiano online “ l’Informazione “.

Edificata a poco meno di 1000 mt di altitudine, in un’area strategica del territorio, tra boschi e pascoli rigogliosi, elevata al rango di “Città imperiale” da Federico II, Mistretta per secoli è stata la capitale dei Nebrodi. Oggi è invece è uno dei tanti centri montani che subisce gli effetti dell’abbandono e del decadimento economico. Prova ne è il passaggio dagli oltre 14 mila abitanti, censiti negli anni ’20 del secolo scorso, ai 4300 del 2024. Un declino legato a diversi fattori socio-economici che non hanno risparmiato altri centri del Sud Italia, ma al quale, i promotori della raccolta firme avviata attraverso la nota piattaforma Change.org. vogliono imprimere un moto di inversione, puntando a quelle caratteristiche specifiche dell’antica città, che la rendono unica e potrebbero, dunque, integrare i requisiti richiesti per ottenere il prestigioso riconoscimento.

Per i fautori della petizione Mistretta è un “centro “magico” con il castello in cima e le tante chiese, opere d’arte, palazzi antichi, stradine, frutto di stratificazioni storiche appartenenti alle varie civiltà che l’hanno dominata, quella greca, araba, bizantina, sveva e normanna, con un’importante testimonianza barocca, tutte accomunate dalla produzione architettonica con la pregiata pietra arenaria locale “Dorata”. Mistretta è per i promotori della petizione un “museo a cielo aperto” della civiltà contadina ed agro pastorale, oltre che nobiliare, con suo il territorio circostante, ricco di boschi, cascate, leggende antiche, biodiversità, prodotti agroalimentari di alto pregio, può diventare un luogo iconico, un polo attrattivo per lo sviluppo di turismo, cultura, arte ed enogastronomia a livello mondiale, “in quanto possiede un’omogeneità identitaria che ne fa un “unicum” da tutelare e valorizzare.”

Partendo dalla ristrutturazione del centro storico per riportare la gente a riviverlo, andando di pari passo con iniziative culturali, artistiche e scientifiche di alto livello, l’iniziativa punta a dare una chance di sviluppo e rilancio al territorio, puntando su tutti i suoi inestimabili tesori.

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