domenica, Dicembre 15, 2024

Sant’Agata Militello, furto in abitazione. Sembravano averla fatta franca, ma i poliziotti le hanno scovate a Ragusa. Arrestate due donne croate

Sant'Agata Militello

Sarebbero le autrici di un furto commesso la sera dello scorso due luglio nell’abitazione di un professionista santagatese, le due giovani donne arrestate nel pomeriggio di ieri dagli agenti della Questura di Ragusa in collaborazione con il Commissariato di P.S. di Sant’Agata Militello (ME). Sembravano essere sfuggite alle forze dell’ordine e invece le due giovani, di 24 e 32 anni entrambe di nazionalità croata – senza fissa dimora – sono state rintracciate grazie alle ricerche condotte dalla Polizia e ora sono gravemente indiziate di aver commesso il furto aggravato nell’abitazione e di violazione di domicilio. I poliziotti hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Patti, Andrea La Spada, su richiesta del sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Patti Antonietta Ardizzone.

L’attività investigativa, minuziosamente svolta dagli agenti del Commissariato di P.S di Sant’Agata Militello, guidato dal vicequestore Giuseppe Ambrogio, si è svolta attraverso accertamenti tecnici sul luogo, condotti dalla Polizia Scientifica, che hanno permesso di ricostruire la dinamica del furto perpetrato in una abitazione in pieno centro a S. Agata di Militello e denunciato dal malcapitato proprietario di casa. Le indagini sono andate avanti per circa un mese e hanno riguardato anche l’attività tecnica di acquisizione, analisi e sviluppo delle immagini di videosorveglianza registrate dalle telecamere installate all’interno della palazzina presa di mira. E’ stato così possibile identificarne le presunte autrici, attraverso l’attento raffronto tra le immagini ritratte dal sistema di videosorveglianza e centinaia di soggetti già fotosegnalati dalla polizia giudiziaria consentendo l’esatta individuazione delle due giovani indiziate. Le prime ricerche delle due donne, scattate subito dopo il furto, erano però in prima battuta risultate vane, tanto da indurre il G.I.P. di Patti a dichiararne lo stato di latitanza. Ma la libertà è durata poco, in quanto le due sono state individuate e fermate a Ragusa.

Alle due donne, oltre al furto, è contestata anche la violazione del domicilio per essersi introdotte una prima volta nell’appartamento per il sopralluogo, e con l’aggravante della destrezza e del danno economico di rilevante entità. Tra i beni trafugati, oggetti preziosi di famiglia aventi particolare valore affettivo, oltreché economico, indumenti, accessori ed altri oggetti di valore per un ammontare di circa 5.000 euro. All’esito degli accertamenti investigativi è stata dimostrata l’abilità delle due indagate nell’effettuare il sopralluogo, nel monitorare gli spostamenti delle vittime del furto e degli altri condomini, nel forzare il portone di ingresso dell’abitazione, eludendo ogni possibile difesa, sia pubblica che privata. Le due donne, dopo le formalità di rito, sono state condotte nel carcere di Piazza Lanza a Catania, mentre le indagini a S. Agata continuano per accertare se le due siano state coadiuvate da un basista.

 

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