giovedì, Dicembre 12, 2024

Siccità in Sicilia, Associazione Nazionale Consorzi gestione e tutela del territorio e acque irrigue: “Situazione drammatica”

Rubinetto acqua

“Drammatica” la situazione idrica della Sicilia, dove sono quasi vuoti i bacini di Disueri, Comunelli e Cimia, in provincia di Caltanissetta. A dirlo è l’Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue. “Nonostante una timida ripresa, negli invasi siciliani mancano complessivamente circa 670 milioni di metri cubi d’acqua (-68%), ma soprattutto si è ben 145 milioni sotto al precedente record negativo, registrato nel 2017”  – scrive l’associazione in una nota diffusa il 2 maggio, che riprende i dati diffusi dal Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (S.I.A.S.), secondo cui da Settembre 2023 il deficit pluviometrico medio sulla regione si aggira sui 300 millimetri con punte di mm. 350 sulla provincia di Catania. L’apporto d’acqua nei mesi tradizionalmente più piovosi (da Settembre ad Aprile) è dunque praticamente dimezzato rispetto alla media storica.

Il mese di marzo sull’Isola è stato estremamente siccitoso per le province centrali e soprattutto Sud-Orientali, dove le cumulate registrate sono state tra il 70% ed il 90% inferiori alla norma in buona parte dei comuni tra le province di Catania, Siracusa, Enna e Caltanissetta. “Di fronte a questa situazione, la risposta non può limitarsi alla dichiarazione dello stato d’emergenza, ma abbisogna di interventi strutturali. La ricetta è sempre la stessa: completamento degli schemi idrici, manutenzione straordinaria degli invasi, ritorno all’ordinaria amministrazione dei Consorzi di bonifica, secondo i principi di autogoverno e sussidiarietà, dopo decenni di malgoverno commissariale” commenta Francesco Vincenzi, Presidente ANBI.

L’allarme è serio, poiché investe significativamente i settori produttivi peculiari dell’Isola, secondo Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, che, con le attuali condizioni climatiche e la stagione turistica già avviata, prospetta difficoltà a conciliare l’utilizzo dell’acqua per usi potabili ed agricoli, con scontate, pesanti conseguenze per il settore primario, eccellenza del made in Italy nel mondo. Insomma in Sicilia si dovrà scegliere se destinare l’acqua per il turismo o i campi.

La Confederazione Italiana Agricoltori della Sicilia orientale, ha invocato l’intervento del prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, per promuovere un tavolo di confronto per verificare lo stato dell’arte, e in particolare per velocizzare lavori e interventi individuati o da individuare per trovare le risorse idriche che mancano e ed evitare lo sperpero di acqua dove c’è.

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