domenica, Aprile 28, 2024

Copre targa dell’auto per fare una rapina, ma la vittima toglie il panno di copertura. Fermato 37enne di Paternò

foto rapina misterbianco

Sono bastate solo 12 ore ai Carabinieri della Tenenza di Misterbianco, per arrivare al presunto autore di una rapina a mano armata compiuta a Paternò, ai danni di un dipendete di un distributore di benzina la scorsa notte. Sottoposto a fermo di indiziato di delitto un incensurato di 37 anni di Paternò. La vittima, un 35enne di Paternò, impiegato in una stazione di servizio di via Gelso Bianco, si era recato presso una banca di via Garibaldi a Misterbianco per versare tutto l’incasso della giornata, pari a 2.200 €. Intorno alle 21.30 l’impiegato, giunto con la sua auto davanti all’istituto di credito, ha trovato ad attenderlo il rapinatore. L’uomo, vestito con una tuta da meccanico, sarebbe giunto di corsa con in mano una pistola ed il volto travisato da un passamontagna e scaldacollo e gli avrebbe intimato di consegnargli tutto il denaro. Il malvivente, per incutere ancora maggior paura, avrebbe anche tentato di colpire l’addetto con il calcio della pistola, colpo che il 35enne sarebbe riuscito fortunatamente a schivare. Momenti appunto estremamente concitati, durante i quali l’impiegato si sarebbe opposto con tutti i mezzi, fino a quando, però, il suo aggressore non si era impossessato sia delle chiavi della sua auto, che dell’incasso che era ancora dentro il portaoggetti del mezzo.

A quel punto il rapinatore si è dato alla fuga, salendo a bordo di una Fiat Punto, lasciata ferma sula strada con il motore accesso, quasi accanto all’auto del malcapitato, con la targa anteriore coperta da uno straccio. Quest’ultimo, però, non aveva fatto i conti con la determinazione della vittima, che dopo averlo raggiunto è riuscito a strappare via il pezzo di stoffa dalla targa, memorizzandone una parte. Il dipendente ha anche cercato di recuperare il maltolto aggrappandosi allo sportello lato passeggero, ma il rapinatore, avrebbe dato gas all’auto per fuggire ad alta velocità, facendo cadere a terra il 35enne. Allertati dalla vittima, sul posto sono intrvenuti i carabinieri, che dopo aver soccorso l’uomo, hanno acquisito le informazioni sulla targa e dato l’avvio alle indagini. L’auto, nonostante fosse ancora intestata al vecchio proprietario, era in realtà stata venduta ad una donna di 38 anni di Paternò.

Dalla visione delle immagini delle telecamere di video sorveglianza, i militari sono riusciti ad identificare il presunto autore ed è così scattata una vera e propria serrata “caccia all’uomo” Individuato l’abitazione della coppia, i carabinieri hanno deciso di dare via al blitz, trovando i due che non hanno opposto resistenza. Fondamentale è stata l’opera di convincimento dei militari, che supportati anche dalle parole della donna, totalmente estranea ai fatti, hanno indotto l’uomo a collaborare, alla luce anche del fatto dell’evidente quadro indiziario. Il 37enne ha così deciso di confessare la rapina fornendo anche indicazioni per recuperare importanti elementi di prova: ritrovati il passamontagna, lo scaldacollo, la tuta da meccanico, nonché una targa posteriore di una Mercedes con fermo amministrativo. Mentre infatti la vera targa del mezzo usato nella rapina, quella anteriore, era stata coperta col panno strappato dalla vittima, quella posteriore era stata appunto sostituita con la targa della Mercedes, con la speranza vana, di non farsi identificare. Il 35enne fermato è stato collocato presso la Casa Circondariale di Catania Piazza Lanza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che, concordando con le risultanze investigative dei Carabinieri, ne ha convalidato il fermo disponendo, altresì la sua permanenza in carcere in regime di custodia cautelare.

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