sabato, Luglio 27, 2024

Incendi in Sicilia: le valutazioni del Wwf

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La responsabilità primaria degli incendi che hanno devastato la Sicilia, mandando in fumo 50mila ettari di macchia mediterranea, ricade sulla politica siciliana. E’ la chiave di lettura del Wwf che ha pubblicato un dossier dal titolo “Sicilia: Incendi vs Forestazione”.

Ha evidenziato il ruolo determinante della politica siciliana, vecchia nuova e di tutti i colori, che ha sostituito progressivamente la funzione sociale/ambientale dei rimboschimenti del secondo dopoguerra, con la funzione clientelare/assistenziale del sistema antincendio.

Chi appicca il fuoco ha il suo livello di responsabilità per il Wwf, ma è una responsabilità secondaria perché l’incendio fa parte di una perfetta pianificazione da parte di un sistema. E se la politica siciliana non scioglierà i suoi ormai vecchi nodi, gli incendi dimostrativi continueranno a devastare i boschi trascurati e indifesi.

Il Wwf ha spiegato, tra gli altri, come gli incendi siano la leva per movimentare ingenti risorse economiche a danno della forestazione; la Sicilia è ultima per copertura forestale, ma è prima per le superfici coperte dal fuoco, per cui il sistema antincendio boschivo è diventato una ghiotta opportunità per utilizzare, in un continuo clima emergenziale, ingenti risorse economiche, portatrici di tutele clientelari, sprechi e assistenzialismo, senza alcuna programmazione e controllo.

La mancanza di interventi di forestazione, per la carenza di risorse economiche appannaggio dell’antincendio, ha depauperato il patrimonio forestale che non è così riuscito a far crescere la sua funzione ambientale e sociale.

Il Corpo Forestale dello Stato ha condotto un’indagine approfondita sulle cause principali degli incendi boschivi, considerandone cinque categorie: dolose, dubbie, naturali, accidentali e colpose. Le cause dolose pesano il 78%, quelle dubbie in buona parte riconducibili a quelle dolose il 20%, altre cause 2%.

Per il Wwf bisogna restituire al sistema antincendio il ruolo funzionale di supporto alla forestazione che può avere solo cancellando gli interessi clientelari e assistenziali, creando un’unica struttura, snella, essenziale ed efficiente, che governi, il patrimonio forestale siciliano, innalzare il livello qualitativo del personale del sistema forestale e istituire una task force specializzata.

Nella foto da sinistra Gianni Enea, Marcella Rizzo, Pietro Ciulla, Lino Campanella, Francesca Cirrincione, Giorgio De Simone e Mimmo Valenti.

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