domenica, Dicembre 15, 2024

Palermo: 36 mila euro in cambio di un lavoro per il nipote disoccupato, anziana vittima di truffa

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Nei giorni scorsi, i Finanzieri del Comando Provinciale Palermo hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Termini Imerese una donna di Marineo (PA) per i reati di truffa e riciclaggio, condotte commesse ai danni di un’anziana signora che avrebbe consegnato alla principale indagata circa 36.000 €.

In particolare, tra il mese di settembre 2021 ed il mese di luglio 2022 la pensionata, a fronte delle promesse di inserire il giovane nipote disoccupato nel mondo del lavoro attraverso la partecipazione a un progetto imprenditoriale in realtà inesistente, avrebbe consegnato complessivamente 36.000 euro nelle mani della principale indagata. L’indagata si sarebbe presentata a ritirare il denaro sempre nelle ore in cui l’anziana era da sola, così da non far destare alcun sospetto nei familiari della vittima e, al fine di conferire una parvenza di liceità al suo operato, le avrebbe anche rilasciato dei buoni di consegna delle somme di volta in volta cedute. In una circostanza, l’anziana avrebbe addirittura svincolato una polizza vita pur di consegnare quanto richiesto.

I passaggi di denaro sono stati ricostruiti dalle Fiamme Gialle sulla base della documentazione detenuta dall’anziana signora e di quanto emerso dagli accertamenti bancari eseguiti sui conti correnti della sospettata, condotte per le quali la donna è stata segnalata per il reato di auto-riciclaggio e tre suoi familiari per quello di riciclaggio. Nello specifico, la donna, disoccupata e priva di qualsiasi fonte di reddito, dopo aver ricevuto le somme dall’anziana signora, avrebbe depositato sui propri conti correnti e sulla propria carta di credito ricaricabile complessivamente € 14.072. Parte dei proventi sarebbe stata inoltre trasferita a tre familiari della principale indagata che, benché consapevoli della critica situazione economica della donna, dopo aver ricevuto le provviste di origine fraudolenta avrebbero proceduto all’acquisto di beni mobili di vario genere, anche fornendo al momento della fatturazione dati non veritieri.

 

 

Articolo di Elena Scaffidi

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