domenica, Dicembre 15, 2024

Santo Stefano di Camastra: non fu emanato il provvedimento di espropriazione, il Tar obbliga il Cas ad acquisire o restituire le aree

tribunale

Essendo stati occupati i terreni senza emanare il provvedimento di espropriazione, il Consorzio Autostrade Siciliane deve decidere: o acquisire le aree in via definitiva o restituirle ai proprietari previa riduzione in pristino, con indennizzi o risarcimenti ancora da quantificare. Così hanno deciso i giudici della seconda sezione del Tar di Catania.

Il ricorso è stato proposto da otto proprietari terrieri rappresentati dagli avvocati Adalgisa Bartolo e Andrea Lo Castro contro il Cas. I ricorrenti sono proprietari di un appezzamento di terreno nel territorio di Santo Stefano di Camastra interamente destinato ad uliveto.

Con decreto del Prefetto di Messina del 1997 con il quale fu approvato il progetto esecutivo per la costruzione del lotto 27 – 1° stralcio – della A/20 Messina-Palermo del tratto Caronia – S. Stefano di Camastra e le opere furono dichiarate di pubblica utilità, urgenti e indifferibili, il Consorzio Autostrade fu autorizzato a occupare in via temporanea e d’urgenza per due anni i terreni dei ricorrenti.

Dal 2001 al 2004 fu prorogato  il termine di occupazione temporanea e d’urgenza. Nel 2002 il Cas comunicò l’importo dell’indennità provvisoria di espropriazione e indennità di occupazione temporanea e d’urgenza. Ma non fu accettato dai proprietari che, scaduti i termini, presentarono al Tribunale di Patti ricorso perchè venisse espletata una consulenza tecnica preventiva.

All’esito della consulenza furono individuate le aree illegittimamente occupate e determinate le somme dovute a titolo di risarcimento e di indennizzo. I ricorrenti hanno chiesto l’accertamento dell’illegittima occupazione dei terreni di loro proprietà e del diritto alla restituzione degli stessi, vista la perdurante occupazione abusiva delle aree e rilevata la mancata adozione da parte del Consorzio di provvedimenti di espropriazione ed il riconoscimento a proprio favore del danno subito e delle indennità dovute.

Per il Tar di Catania il ricorso è fondato, perchè non è stato emanato il provvedimento di espropriazione. Ora il consorzio deve o acquisire le aree in via definitiva o restituirle ai proprietari previa riduzione in pristino, con indennizzi o risarcimenti ancora da quantificare.

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