venerdì, Dicembre 13, 2024

Villa Romana di Terme Vigliatore: i sindacati contestano il trasferimento del personale al sito archeologico di Patti

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Revocate la disposizione di servizio con la quale è stato deciso il trasferimento di 4 unità di personale dal sito archeologico di Terme Vigliatore a quello di Patti. Questa la denuncia inviata al dirigente del parco archeologico di Tindari Anna Maria Piccione dai dirigenti sindacali Lipari e Raffa della Fp Cgil, D’Amico, Romano del Cobas-Codir, Salerno-Messina del Sadirs e Di Pasquale, Crimi del Siad.

Un trasferimento inopportuno a parere dei sindacati anche perché al sito di Patti non vi era alcuna necessità di ulteriori dipendenti. I sindacati hanno ricordato come circa un mese fa, nel corso dell’ultima riunione con le parti sociali in cui si discusso del personale, fossero state trovate soluzioni condivise che, se applicate, avrebbero risolto i problemi del parco. Andavano incontro alle esigenze di servizio e a quelle dei lavoratori che percorrono decine di  chilometri per raggiungere il posto di lavoro.

Per i sindacati si tratta dell’ennesima iniziativa incomprensibile, che come unico effetto produce il depotenziamento del sito di Terme Vigliatore; infatti con sole sette unità   rimaste in organico non si potrà garantire l’apertura giornaliera in H12 e quella nelle domeniche e festivi prevista nella stagione estiva.

Questa decisione presa in modo unilaterale e disattendendo gli accordi già raggiunti, va nella stessa direzione delle precedenti, scrivono ancora i sindacati, come l’intenzione, più volte manifestata dalla dirigente nel corso degli incontri svoltisi alla sede  del parco, di revocare il servizio di custodia presso l’antiquarium di Capo d’Orlando, destinando verso altri   compiti le unità che fino ad oggi hanno espletato il servizio e più in generale si insiste nel voler trasferire una parte consistente dei dipendenti che prestano servizio nel sito di Capo D’Orlando.

Per i sindacati si rischia di penalizzare e smantellare quelli che vengono erroneamente considerati “siti minori”, che andrebbero invece valorizzati per migliorare l’offerta culturale in una zona ad alta densità turistica e con questa disposizione si è assistito all’ennesima dimostrazione di totale mancanza di sensibilità nei confronti dei lavoratori e dell’ennesimo tentativo di delegittimare il ruolo del sindacato.

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