giovedì, Dicembre 12, 2024

Patti: la corte dei conti ha assegnato 60 giorni di tempo al comune per l’invio di chiarimenti e documenti sul piano di riequilibrio

Patti Comune

La corte dei conti – sezione di controllo per la Regione Siciliana – ha dato 60 giorni di tempo al comune di Patti perché invii chiarimenti e documenti sul piano di riequilibrio finanziario pluriennale 2021-2030 di durata decennale, approvato dal consiglio comunale il 15 giugno 2021. Questo si evince dall’ordinanza del 5 aprile scorso.

Nel marzo 2021 il consiglio comunale di Patti prese atto delle criticità economico-finanziarie del comune e aderì alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale con decorrenza dall’esercizio 2021.

Nel marzo scorso la commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, la Cosfel, ha trasmesso la relazione finale sul piano, segnalando l’anomalia della sua durata – è decennale – ed il fatto di non ritenere soddisfatta la condizione per poter accedere al fondo di rotazione.

Ora si vuole comprendere l’effettiva consistenza della massa passiva, l’attendibilità delle previsioni di entrata e le misure per il risanamento, perché non risultano sufficientemente definiti al momento, tra gli altri, l’entità della massa passiva e dell’esposizione debitoria, le previsioni di entrata e di spesa e come si vogliono raggiungere gli equilibri.

Riguardo al dibattito politico che si scatenò a suo tempo sull’argomento, i consiglieri comunali Giacomo Prinzi, Placido Salvo, Luca Musmeci, Mariella Gregorio Nardo, Federico Impalà, Natalia Cimino e Giovanni Di Santo formularono riserve sul piano che era stato sottoposto loro, considerandolo sottodimensionato rispetto alle reali condizioni di passività del comune. Al momento del voto furono 7 i voti favorevoli,  Prinzi, Gregorio Nardo, Impalà e Cimino si sono astenuti, Salvo, Di Santo e Musmeci erano assenti.

Enzo Natoli, a nome del movimento “Siciliani Liberi”, a suo tempo ribadì di essere favorevole al dissesto, prevedendo come con il piano – con il rischio di essere bocciato – si volesse ripercorrere la stessa identica strada dei predecessori, facendo perdere alla città altro tempo – e di interessi che si sommano – per risanare i suoi conti.

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