mercoledì, Dicembre 11, 2024

Palermo, la direzione regionale PD approva ordine del giorno sulla sanità siciliana. Passaggio sui punti nascita chiusi

direzion pd palermo

La sanità siciliana al centro dell’ordine del giorno – firmatari Antonio Ferrante e Massimo Nicola Marchese –  approvato oggi dalla Direzione Regionale del PD siciliano, che si è riunita a Palermo. Un tema su cui i democratici intendo far sentire la loro voce all’Ars, non solo attraverso un attenta attività di opposizione alle scelte della maggioranza, ma anche proponendo, attraverso i propri parlamentari un programma in grado di migliorare i servizi e reperire le risorse necessarie a garantire il diritto alla salute.

I democratici, affrontando al questione dell’attuale crisi della sanità siciliana, delineano un quadro, che sarebbe frutto delle scelte dei governi di centro destra, dove sono in sofferenza sia il comparto pubblico, in carenza di organico, infrastrutture adeguate e degli strumenti per operare, sia gli operatori in convenzione. Il PD intende fare chiarezza anche sulla situazione del personale precario Covid e sulle varie proroghe con cui ha continuato ad operare, per le quali chiede risposte trasparenti.

Il democratici, nell’evidenziare le gravi carenze delle strutture pubbliche e dei pronto soccorso, si sono soffermati anche sull’ “ostinata volontà di non aprire i punti nascita”, con quello che sembra un chiaro richiamo ai rimbalzi sulla riapertura del reparto di ostetricia e ginecologia del nosocomio santagatese, chiuso dal 2019 e dove solo qualche giorno fa si è portato a compimento un parto urgente senza conseguenze, grazie alla presenza di ostetrica e ginecologa in quanto in servizio per l’attività ambulatoriale. Una situazione che rischia di creare disuguaglianze e di far diventare il diritto alla salute un lusso.

Durante la riunione non sono mancati i passaggi su molti altri temi: autonomia differenziata, PNRR, Ponte sullo Stretto, occupazione, energia, cultura e legalità e sulle prossime elezioni amministrative. A margine della direzione il segretario regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo ha così risposto alla stampa sull’attuabilità del modello del “fronte progressista”: “Credo che dobbiamo continuare a provarci a partire dalle elezioni provinciali che sono sullo sfondo. Ormai il quadro delle amministrative si è definito. Ci sono un buon numero di comuni dove il Pd, il M5s, la Sinistra e i Verdi guidano una coalizione: nei capoluoghi di Catania e Siracusa e in alcune città importanti come Piazza Armerina e Biancavilla, Modica. Certamente ora la coalizione ha più respiro rispetto al passato. Poi l’ambizione è anche di esportarla alle elezioni provinciali. La nostra sensazione è che si voterà presto e sarà un banco di prova importante e significativo”. Sulla sentenza della sezione giurisdizionale d’Appello della Corte dei conti della Sicilia, che ha dichiarato Enzo Bianco incandidabile per i prossimi dieci anni e imposto il divieto per lo stesso periodo a ricoprire cariche in enti vigilati o partecipati di enti pubblici, questa la dichiarazione di Barbagallo: “Le sentenze non si commentano ma si eseguono. Io nella mia storia politica non ho mai commentato una sentenza. Quanto a Bianco, la cronaca degli ultimi mesi è chiarissima: mai il Pd e Bianco sono stati così distanti”.

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