mercoledì, Dicembre 11, 2024

Milazzo – Macellaio pusher, nascondeva la droga nella mascherina FFP2

mascherina FFP2 modificata per trasportare la droga uno

Incontrava gli acquirenti di sostanze stupefacenti indossando una mascherina FFP2 appositamente modificata, per nascondere lo stupefacente da cedere. Da qui l’accusa di detenzione e traffico di droga e l’arresto effettuato all’alba di oggi da parte dei carabinieri della compagnia di Milazzo.

Hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, emessa dal gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, richiesta dalla procura della repubblica, nei confronti un 55enne macellaio.

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L’operazione è il risultato degli esiti di un’attività investigativa, condotta attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e servizi di osservazione che hanno permesso ai militari della città del Capo di ricostruire l’esistenza di una sistematica attività illecita di spaccio. E’ stato accertato come l’uomo concordasse telefonicamente gli appuntamenti con i presunti acquirenti, i quali si recavano presso la sua abitazione per acquistare lo stupefacente pattuito.

Gli appuntamenti, captati dai militari durante l’attività delle intercettazioni, sono stati anche documentati attraverso videoriprese, riprendendo i vari momenti in cui i clienti si recavano presso l’abitazione dell’indagato per acquistare la droga. Il 55enne li incontrava indossando una mascherina FFP2 appositamente modificata, nella quale occultava lo stupefacente da cedere. Già nel maggio dello scorso anno i carabinieri avevano già controllato il 55enne.

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Nell’occasione, all’esito di una perquisizione personale, estesa anche alla sua abitazione, avevano trovato nella sua disponibilità 11 confezioni di cocaina e circa 96 grammi di hashish, poi strumenti funzionali alla preparazione di dosi per lo spaccio, bilancini di precisione, rotoli di cellophane e buste. Queste ultime, secondo quanto è emerso dalle indagini, riportavano il logo della macelleria gestita dall’indagato, verosimilmente utilizzate per non destare sospetti e “sfuggire” ad eventuali controlli.

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