giovedì, Marzo 28, 2024

Tragedia a Gioiosa Marea, il sindaco La Galia: “Dramma inimmaginabile” – VIDEO

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Tragedia questa mattina a Gioiosa Marea, dove una coppia di coniugi è stata trovata priva di vita nella loro abitazione, un appartamento al primo piano di via Casani. Lui Tindaro Molica Nardo, 65 anni era ex finanziere in pensione, mentre la moglie, Maria Febronia Buttò, conosciuta da tutti con il diminutivo di “Bonina”, aveva 59 anni e lavorava come cuoca in una nota struttura ricettiva del posto. La morte, per entrambi, sarebbe stata causata da ferite da arma da taglio. Sarebbe stata una persona del luogo a lanciare l’allarme, intorno alle 10,00.

Sul posto i carabinieri della compagnia di Patti, coordinati dal tenente colonnello Salvatore Pascariello e gli esperti della scientifica, che hanno effettuato i rilievi. Insieme a loro c’era il Procuratore Capo della Procura di Patti, Angelo Vittorio Cavallo, che ha seguito in prima persona le operazioni. Non è ancora chiaro cosa possa essere accaduto. La prima ipotesi è che possa trattarsi di un omicidio-suicidio, ma gli investigatori, che hanno scandagliato l’appartamento da cima a fondo e controllato tutti gli ingressi, sembrano non escludere nulla. Al momento non filtra alcun dettaglio sulla vicenda.

All’interno dell’abitazione è stato trovato un coltello, che potrebbe essere l’arma utilizzata. Tutto è al vaglio degli inquirenti. I due avevano due figlie, entrambe sposate ed erano nonni di 4 nipotini. Una coppia normale, persone cordiali e tranquille riferiscono i vicini di casa, sotto shock per l’accaduto. Guardano attoniti dai balconi il via vai di forze dell’ordine e giornalisti. La tranquilla comunità gioiosana è rimasta sconvolta per una tragedia inaspettata. Sul posto in tarda mattinata è arrivata anche la sindaca di Gioiosa Marea Giusy La Galia, visibilmente scossa, insieme all’assessore Teodoro Lamonica.

Più tardi è giunto anche l’avvocato Giosuè Giardina, assessore comunale. Nel primo pomeriggio le salme dei due coniugi sono state trasferite al Policlinico di Messina, a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’abitazione, teatro della tragedia, invece, è stata posta sotto sequestro.

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