domenica, Dicembre 15, 2024

Ancora senza un perché la morte di Nino e Francesca. Il palermitano Cardinale fa scena muta

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Rimane ancora un mistero il movente dell’assassinio di Nino Calabrò e Francesca Di Dio, la giovane coppia messinese massacrata lo scorso 21 dicembre nell’appartamento di Nino, a Thornaby-on-Tees, nella contea del North Yorkshire, in Inghilterra.

I sogni di Nino, 26 anni, di Milazzo e Francesca, 20 di Montagnareale, svaniti in una mattinata. I quesiti sulla morte rimangono ancora insoluti. Il perché è ancora lontano dall’essere svelato, se di perché si debba parlare in un simile tragico gesto, all’apparenza senza alcuna motivazione.

Il ragazzo fermato per il delitto, il 21enne palermitano Andrea Cardinale, ha fatto scena muta davanti agli inquirenti della Crown Court di Teesside nel corso dell’interrogatorio dei giorni scorsi. Al momento l’unica cosa di cui si ha contezza è che il ragazzo rimarrà dietro le sbarre fino al 23 gennaio, data della prossima udienza.

Sul suo conto, in questi giorni, sono emersi inediti collegamenti con la provincia di Brescia. Secondo quanto ricostruito da Bresciaoggi, infatti, Andrea Cardinale avrebbe vissuto per qualche tempo nella provincia bresciana insieme ai genitori e alla sorella (anche se in paese sono in pochi a ricordarsi di lui). Si sarebbe inoltre diplomato a liceo delle Scienze applicate e avrebbe infine indossato la casacca delle giovanili del Rugby Lumezzane.

Andrea Cardinale avrebbe ucciso i due fidanzati utilizzando una mazza da baseball. Nino si era trasferito in Inghilterra per lavoro e Francesca stava pianificando di andare a vivere insieme a lui, prima della tragica fine inglese.

Continua intanto la gara di solidarietà in sostegno delle famiglie (che sono ancora in Inghilterra). Oltre mille le donazioni, raccolti più di 27mila euro per il rimpatrio delle salme e per i funerali.

Una ferita che non smetterà mai di sanguinare per le famiglie e gli amici di una coppia che aveva ancora tanti sogni da realizzare, speranze svanite senza ancora sapere il perché.

 

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