sabato, Dicembre 14, 2024

La morte di Nino e Francesca in Inghilterra, il cordoglio della comunità. Adesso è il momento della verità

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Ancora troppo presto per superare lo shock. Due vite spezzate ad appena vent’anni, nel pieno della giovinezza, con ancora tanti progetti da compiere e un’intera esistenza da vivere.

La morte di Nino Calabrò, 26 anni, e Francesca Di Dio, 20, ha sconvolto l’intera comunità messinese. Lui di Milazzo, si era trasferito in Inghilterra 3 anni fa, per lavorare, come tanti ragazzi prima e dopo di lui. Da cameriere a croupier in un casinò nel Nord dell’Inghilterra, dove viveva quando è andato incontro al suo tragico destino.

Lei di Montagnareale, solo 20 anni, era andata a trovare il fidanzato a Thornaby, per le vacanze di Natale. Faceva l’estetista. Stavano insieme da tre anni Nino e Francesca, adesso saranno uniti nel tragico ricordo per sempre.

Vige ancora stretto riserbo sulla morte dei due, avvenuta lo scorso 21 dicembre. La Polizia della contea di Cleveland ha già fermato un sospettato, per quello che sembrerebbe un doppio omicidio. Forse un coinquilino di Nino, un siciliano. Le notizie sono ancora frammentarie, gli inglesi non si sbottonano mai più del necessario. Ma è importante, soprattutto per le famiglie dei giovani, capire cosa sia successo nella mattina di questo tragico 21 dicembre.

Adesso è il momento della verità. Nino, prima di trasferirsi in Inghilterra, viveva a Milazzo con la sua famiglia, nella via spiaggia di Ponente. Appresa la notizia della tragedia i genitori sono partiti alla volta di Londra, mentre a casa è rimasta solo la sorella di Nino.

Il sindaco milazzese, Pippo Midili, ha scritto un messaggio di cordoglio. ”La tragica fine di Nino – ha detto – ci lascia sgomenti ed attoniti. Non ci sono parole per descrivere una morte così drammatica. Un lutto che scuote l’intera cittadinanza. Esprimo a nome mio e di tutta la città di Milazzo il cordoglio ai genitori ed ai familiari tutti. Sono certo che Nino continuerà a vivere nel ricordo di coloro che l’hanno conosciuto e apprezzato per le sue doti professionali ma soprattutto umane. E naturalmente lo stesso sentimento lo rivolgo alla famiglia di Francesca, andata dal fidanzato per trascorrere un Natale in serenità e invece vittima di un atroce destino”. 

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