sabato, Dicembre 14, 2024

Patti: finanziamento ministeriale, il Tar ha riconosciuto le ragioni del consorzio “Tindari-Nebrodi”

consorzio

Visto che l’assessorato regionale ha messo le cose a posto, riconoscendo le ragioni del consorzio intercomunale “Tindari-Nebrodi” di Patti, è cessata la materia del contendere. Questo in estrema sintesi il commento alla sentenza della prima sezione del Tar di Catania, a seguito del  ricorso proposto dal consorzio intercomunale “Tindari Nebrodi” di Patti, rappresentato dall’avvocato Salvatore Librizzi, contro l’assessorato regionale beni culturali e pubblica istruzione.

Il ricorso è stato notificato il 21 dicembre 2007 e faceva riferimento ad un avviso pubblico del 27 marzo dello stesso anno del ministero dei beni e attività culturali. Il consorzio inviò alla Regione il progetto dal titolo “Acque e terre vento a Tindari”, che fu inserito nel progetto generale della Regione dal titolo “Forme e musica per risognare il mito in Sicilia”. Il Ministero, con decreto del 19 luglio 2007, assegnò alla Regione un finanziamento di 498.000,00 euro per il 2007 e di 502.000,00 euro per il 2008, disponendo a sua volta il cofinanziamento del progetto presentato dal Consorzio.

Da qui il presidente del consorzio fu indicato formalmente come “funzionario delegato” per avviare l’attività esecutiva del progetto; con nota assessoriale del 28 novembre 2007 però la carica di funzionario delegato fu revocata e assegnata al soprintendente dei beni culturali di Messina.

Ecco i motivi della presentazione del ricorso del presidente del consorzio, rappresentato dall’avvocato Salvatore Librizzi. Con ordinanza del 18 gennaio 2008, nel frattempo, il Tar accolse la richiesta di sospensiva ed il 22 febbraio successivo l’assessorato revocò la precedente nomina del Soprintendente, nominando funzionario delegato il Presidente del Consorzio.

Essendo stato pertanto riconosciuto al presidente del consorzio “Tindari-Nebrodi” il ruolo previsto dall’avviso ministeriale e regionale e che era stato successivamente richiesto nel ricorso, il caso si è chiuso. Il presidente del consorzio ha potuto proseguire nel ruolo di funzionario delegato, dando esecuzione al progetto, mentre questa vicenda amministrativa, verificato l’esito, si chiude qui.

Facebook
Twitter
WhatsApp