domenica, Dicembre 15, 2024

CGIL, CISL, UIL e Federazione Pensionati: “Riorganizzare sanità provinciale in base a esigenze del territorio”

Tavolo Salute 21 novembre Messina

«Serve un ragionamento complessivo su tutte le strutture sanitarie della provincia». A chiederlo, durante il Tavolo provinciale della Salute istituito presso l’Asp di Messina, sono stati i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Pietro Patti, Antonino Alibrandi e Ivan Tripodi. Alla riunione, a cui hanno partecipato anche i segretari generali delle Federazioni dei Pensionati Gaetano Santagati, Giovanni Ammendolia e Giuseppe Calapai, è stato affrontato il tema dell’organizzazione sanitaria sul territorio con un ragionamento complessivo su tutte le strutture sanitarie della provincia.

«Dal centro di eccellenza di Cardiochirurgia pediatrica di Taormina al punto di nascita di Sant’Agata Militello, dal Pronto Soccorso di Milazzo al futuro del Cutroni Zodda – hanno evidenziato Cgil, Cisl e Uil – Bisogna spingere affinché la Sanità venga riorganizzata in base alle necessità del territorio e affinché sia un diritto e non un servizio». 

«Ai cittadini – affermano Patti, Alibrandi e Tripodi – interessano le cure, il cittadino vuole sentire l’Asp vicina. Serve, quindi, anche un cambio culturale, bisogna rendere questo tavolo strutturale, così come previsto dal protocollo. La mancanza di un confronto preventivo, al di là dei problemi normativi regionali, provoca solo disagi perché non ci si confronta con le necessità delle comunità locali. La Sanità non si può organizzare per legge, se i medici delle strutture pubbliche si sentono penalizzati scelgono di andare via, di andare in quelle private. E troppo spesso si sente parlare di interminabili liste d’attesa, di Pronto soccorso affollato e di un servizio 118 senza medico a bordo. Occorre investire ma sembra che solo a Messina, con la pandemia, non siamo riusciti ad ammodernare ospedali, recuperare posti letto».

Al Tavolo della Salute si è discusso anche del caso dell’Ospedale di Barcellona ed i sindacati hanno chiesto un intervento risolutivo perché “il futuro dell’ospedale di Barcellona non può diventare una discussione tra maggioranza ed opposizione mentre le persone muoiono sulle ambulanze. La politica dovrebbe aiutare a risolvere i problemi della Sanità. È un tema che deve coinvolgere tutta la comunità. Barcellona, con un comprensorio di 13 comuni e 100mila persone, non può stare senza ospedale. Basterebbe effettuare un’analisi del contesto». 

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