venerdì, Dicembre 13, 2024

Falcone: gli atti di esproprio della strada di collegamento tra il centro urbano e la zona turistico-alberghiera e nuovi sottopassi ferroviari sono legittimi

Palermo

Gli atti impugnati sono legittimi, da qui è valido il decreto di esproprio ed i successivi atti compiuti dal comune di Falcone. Così hanno deciso i giudici del Consiglio di Giustizia Amministrativa.

La vicenda riguarda i proprietari di un appezzamento rappresentati dall’avvocato Angelo Clarizia opposti al comune di Falcone, rappresentato dall’avvocato Biagio Parmaliana e all’assessorato regionale territorio e ambiente. I privati erano titolari di un terreno situato nel comune di Falcone a ridosso della zona costiera e confinante con il torrente Oliveri.

Il comune di Falcone, il 23 febbraio 2009, notificò ai proprietari il decreto con cui era stata disposta l’espropriazione e l’immissione in possesso per la costruzione della strada di collegamento tra il centro urbano e la zona turistico-alberghiera e i nuovi sottopassi ferroviari.

La giunta comunale, con delibera del 30 dicembre 2008, approvò il progetto esecutivo, dichiarando la pubblica utilità dell’opera. I privati si opposero a tutti i provvedimenti relativi ai terreni e all’intervento in questione e sono stati cinque in tutto i ricorsi per motivi aggiunti.

Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva e da qui l’appello al Cga notificato il 29 marzo 2022. I motivi di appello sono stati giudicati infondati ed il Cga ha evidenziato di essersi già pronunciato sul caso in questione, a seguito dell’appello proposto da altro proprietario interessato dall’espropriazione dei terreni, condotta sempre dal comune di Falcone, per la realizzazione della strada di collegamento tra il centro urbano e la zona turistico-alberghiera e i nuovi sottopassi ferroviari.

Il Cga ha ribadito come il numero dei soggetti interessati alla procedura espropriativa fosse superiore a cinquanta, con conseguente esclusione della comunicazione individuale; poi come il vincolo preordinato all’esproprio sia scaturito non dall’adozione della variante al prg, ma dalla successiva approvazione dell’assessorato regionale.

Per il resto non fu impugnata la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera ed il tracciato stradale risultò coerente, rientrando nella discrezionalità dell’amministrazione comunale. Per Il Cga non sussiste quindi la lamentata illegittimità degli atti impugnati, per azzerare il decreto di esproprio ed i successivi atti compiuti dal comune di Falcone. Ecco perché l’appello è stato respinto.

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