domenica, Dicembre 15, 2024

Era di Palermo il luogotenente Furceri, ucciso nella caserma dei carabinieri di Asso (CO) da un collega

gaetano furceri asso (co)

Doriano Furceri, luogotenente dei carabinieri 58enne in servizio ad Asso, in provincia di Como e ucciso da un collega che poi si è asserragliato all’interno della caserma, era di Palermo. Secondo una prima ricostruzione, il suo presunto omicida, Antonio Milia, ieri pomeriggio gli avrebbe prima sparato con la pistola d’ordinanza – Furceri è stato trovato privo di vita all’interno della stazione – e poi si è asserragliato all’interno della caserma.

All’alba di oggi, dopo 12 ore di trattative, durante le quali un mediatore dell’Arma ha cercato inutilmente di convincere Milia ad arrendersi, i militari dell’Arma del GIS – Gruppo Intervento Speciale – hanno fatto irruzione nello stabile, fermando Milia. Uno dei carabinieri, durante le fasi del blitz è rimasto ferito da un proiettile ad un ginocchio. Liberate dopo ore di angoscia anche una donna carabiniere, che si trovava in una camerata della caserma, e le famiglie degli altri militari, comunque mai in pericolo.

Adesso per Milia l’accusa è di omicidio e tentato omicidio del militare del Gis ferito. Il brigadiere verrà interrogato nelle prossime ore per consentire agli inquirenti di far luce sui motivi del suo gesto. Sposato e con tre figli, Milia sarebbe stato ricoverato presso il reparto di psichiatria dell’Ospedale di San Fermo della Battaglia (Como) poiché affetto da problemi di disagio psicologico e successivamente dimesso e posto in convalescenza per diversi mesi. Sarebbe stato riammesso in servizio a seguito del giudizio di una Commissione Medico Ospedaliera, ente sanitario esterno all’Arma, e dopo copiosa documentazione medico sanitaria di una struttura Ospedaliera pubblica.

Sposato e con tre figli anche il luogotenente Furceri, trasferito ad Asso dalla provincia di Lecco. Prima di arrivare nel comasco il sottufficiale aveva prestato servizio per alcuni anni a Bellano, da dove era stato spostato sembra per incompatibilità ambientale.

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